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MAZE RUNNER - IL LABIRINTO regia di Wes Ball

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Invia una mail all'autore del commento ilSimo81     7½ / 10  18/10/2014 15:03:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una piccola società autogestita in una radura circondata da mura invalicabili: questa è la vita di un eterogeneo gruppo di ragazzi, che non sanno da dove vengono e si interrogano sul loro futuro. Forse è solo sfidando il labirinto che li circonda che troveranno le risposte che cercano e le risposte che non immaginavano.

"Maze Runner - Il Labirinto" è la trasposizione cinematografica del primo di quattro libri di James Dashner. In Italia si parla erroneamente di "trilogia" perché il quarto libro, un prequel, qui non è ancora stato pubblicato.
Sebbene si inserisca nel genere (oggi in voga) della fantascienza/avventura per ragazzi, "Maze Runner" ha i numeri per attirare un pubblico variegato.
In primo luogo, per il fascino del labirinto. Sfida alle abilità personali e al contempo metafora di matrice antropologica: un passaggio forzato che richiede acume ed esperienza per raggiungere un obiettivo o una crescita.
In secondo luogo, per l'esposizione di dinamiche del gruppo. Spunto di riflessione su tematiche di matrice sociologica: la ricerca di coesione, lo sviluppo della convivenza, la suddivisione dei ruoli, la posizione dell'autorità e così via.

Frutto di menti giovani (il regista Wes Ball è classe '85) e di visi imberbi (i protagonisti hanno poco più di vent'anni), "Il Labirinto" è un lavoro ambizioso e fresco, i cui difetti sono dovuti proprio a queste sue peculiarità. La fotografia immortala location titaniche, ma l'azione è resa con immagini confuse e caotiche; i "dolenti" sono creature dal nome e dalla mostruosità poco incisivi; scontata la riproposizione di taluni cliché (come le lotte di potere e il personaggio dolce ma inadeguato).
Il vivace finale aperto e il risvolto più prettamente fantascientifico aggiungono un tocco di interesse per la storia e di curiosità per il seguito.
Non cervellotico come "Il cubo", non raffinato come "Il signore delle mosche", ma una più leggiadra commistione dei citati capolavori. Nel complesso, un film intrigante e appassionante.