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SIN CITY - UNA DONNA PER CUI UCCIDERE regia di Robert Rodriguez

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sev7en     4 / 10  10/10/2014 08:43:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una Donna Per Cui Uccidere, Quella lunga, brutta note e La grossa sconfitta: tre storie che animano le notti di Sin City, con un cast stellare ed una conturbante Eva Green a trait d'union dell'ultimo opera firmata Robert Rodriguez.
9 anni... L'attesa per tornare a Sin City è sembrata spasmodica perché come una lama dritta al cuore, Rodriguez e Tarantino ebbero modo di creare nel 2005 un'opera unica, innovativa per fotografia, intrigante per coinvolgimento e sorprendente nello storytelling.
Con Sin City 2 il fine è il medesimo ma il risultato ben diverso : 3 le storie, i personaggi noti del primo esordio ed una fotografia che riprendendo gli stilemi dell'originale aggiunge 3D in modo sapiente e dosato.
Una donna per cui uccidere, la storia pilota che troviamo anche nel titolo, mostra chiaramente come la pochezza narrativa e la totale assenza di un "fine" portino la regia ad indugiare sul "personale" della Green, new-entry del cast e femme fatal in grado di stregare anche la legge (il detective fino ad ora impeccabile sul lavoro come in famiglia), di portare al suicidio e indurre nel peccato che, forzando, potrebbe avere una missione didascalia (avidità come sorgente di ogni male) ma che viene ridotta a mero burattinaio di un gruppo stile Mercenari, tenuti in piedi sola dalla loro fama holliwoodiana. Alla fine, i commenti e la critica sul film avranno come oggetto del contendere solo le sue grazie...
Le altre 2 storie condividono la stessa linearità / inutilità con il plus di essere meno prolisse: un giocatore di poker che per mostrare al patrigno di meritare il "posto in famiglia" finisce per ottenere ben altra monetauna danzatrice di locali notturni in cerca di vendetta per le atrocità commesse dal più cattivo e temuto primo cittadino…
Sulla performance del cast sarebbe il caso di sorvolare ma anche per presentarli: Eva Green (Ava Lord), la protagonista sui cui fa perno la pellicola (piu breve di 30 minuti della prima) ha da sua il fascino e la seduzione, è la classica donna per cui si darebbe l'anima e al diavolo con i risultati, questi si, ben visibili nella pellicola; Mickey Rourke, Marv, stereotipato fino al midollo, che vive attraverso i riflessi di un bicchiere in cui cerca di trovare un appiglio che lo porti avanti (e a fine film…); Bruce Willis (John Hartigan), un riflesso del one-man-show dei tempi che furono, in versione "ghost", con il pragmatismo di chi sembra essere capitato li per caso; la dancer Nancy Callahan, interpretata da Jessica Alba e Johnny (Joseph Gordon-Levitt) protagonisti delle altre due storie con perno/obiettivo il senatore Roark (Powers Boothe) che con tre aggettivi potremmo definire: la bella, il "simpatico" ed il cattivo.
Giunti ai titoli di coda, si resta perplessi su cosa si sia visto perché, la novità ed il fascino dello stile comic ha già dato 2 lustri fa, Rodriguez da varie pellicole è in cronica mancanza di creatività, i dialoghi e le storie sono assurde per veridicità quanto insipide per finalità e, a suggellare il tutto, il finale che purtroppo lascia presagire ad un terzo appuntamento…

Sicuramente un film da evitare ma un invito a rispolverare il primo Sin City, disponibile a prezzo irrisorio nelle edizioni Blu-ray per collezionisti.