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UN RAGAZZO D'ORO regia di Pupi Avati

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andreapau     6 / 10  07/10/2014 10:58:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Intersessante, dal mio punto di vista, solo per la progressiva discesa negli inferi della malattia mentale come scelta deliberata per realizzare le proprie aspirazioni artistiche.
Una grandissima sofferenza sullo sfondo, dall'ambiente claustrofobico smart-creativo dell' azienda pubblicitaria, alla tappezzeria densa di vita vissuta della tipica, (troppo tipica per non far male al cuore) casa medio borghese romana.Amori sullo sfondo, di facciata ma solido quello coniugale, fasulli e fuorvianti gli atri, marginali e non fulcro della storia, scuse per deviare la sofferenza o battezzarla con altri nomi.Un film sulla mediocrità artistica di artisti mediocri giudicati da un pubblico e una pletora di mediocri.
Che in fondo è soltanto una scusa per nascondere vere frustrazioni e fallimenti.
Non siamo tristi perchè il nosro talento è sconosciuto, siamo tristi e matti a prescindere.Curiamo noi, curiamo l'amore, curiamo la vita e non soltanto il racconto più o meno creativo di essa.Bello e commovente in alcuni punti, ma per me totalmentee inutile.