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SENZA NESSUNA PIETA' regia di Michele Alhaique

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  28/10/2016 10:33:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
C'è qualcosa che non funziona in "Senza nessuna pietà", noir metropolitano ambientato in una Roma periferica ed irriconoscibile, dove abita Mimmo. In teoria muratore, in pratica al servizio dello zio e del cugino, entrambi di professione criminali. E così che entra in contatto con la bella Tania, giovane prostituta che il protagonista non si sente di dare in pasto a quel mondo violento rispettato solo per obblighi famigliari. La giovane appare come il grimaldello adatto per sradicarsi dal quel sottobosco urbano fatto di obblighi e soprusi, anche se ciò equivarrà a rischiare pesantemente la propria vita.
Capire ciò che ad un certo punto si inceppa non è semplice, ad una prima parte ben articolata fa seguito qualcosa di molto meno coinvolgente.
I sentimenti trattenuti da parte del protagonista -una sorta di orso di poche parole- diventano un'arma a doppio taglio, efficace nel fare eccellere un Favino bolso e pesto ma anche nel dare una dimensione surreale al tutto.
La pellicola perde colpi avvicinandosi ad un finale scontato, in cui le regole del genere non vengono sovvertite a discapito di una chiusura scialba.
Inoltre l'atteggiamento dei personaggi non convince in toto, alcuni passaggi sono caratterizzati da gesti mal giustificati, in cui il regista sembra esortare lo spettatore a dare risposte, che in teoria non trovano una base credibile attraverso la quale alimentare un ragionamento coerente.
In generale però il film non dispiace, la storia riesce ad intrigare e i difetti riscontrabili qua e là sono messi in secondo piano dalla bravura degli attori: detto di Favino, c'è da sottolineare la sorpresa Scarano, mentre Gioè è una sicurezza. Piccoli ma convincenti ruoli per Adriano Giannini e il grande Ninetto Davoli.