ferro84 6½ / 10 03/08/2014 12:34:18 » Rispondi Hollywood ti riempie di oro e onori finchè sei sulla cresta dell'onda ma non concede seconde possibilità. Dopo i grandi successi commerciali di Favreau è bastato il flop di Cowboys and Aliens per tagliarlo fuori definitivamente dal giro che conta. Da queste premesse nasce Chef, un film molto leggero che gioca con il rapporto tra critica cinematografica e registi usando la metafora della cucina, per andare nell'autobiografia dove il film stesso viene ad essere rappresentato da un furgone usato come mezzo di riscatto da un chef famoso in disgrazia. Dustin Hoffman rappresenta le grandi mayor che impongono le loro idee convenzionali e senza creatività ai propri registi e che, nello stesso tempo, li abbandonano al loro destino quando i loro lavori vengono ad essere bollati come banali, noiosi e senza coraggio.
Il tutto è raccontato con grande leggerezza, condendolo con un rapporto padre-figlio che nella sventura viene ricostruito. Favreau crede che con questo film sia ritornato al cinema d'autore ma va detto che di autoriale c'è ben poco e soprattutto di creativo. Si circonda di varie star amiche che recitano il loro cammeo ma non riesce a creare un film realmente interessante, cadendo in parte nella stessa banalità a cui sembra essere voluto fuggire.
Ad ogni modo una pellicola gradevole ma esile molto meno provocatoria di quello che sarebbe voluta essere.