narko80 8 / 10 16/01/2015 15:04:00 » Rispondi La storia è più ramificata di quello che sembra, abito nero e cappello celano molto più di quello che danno a vedere. Una "repulsione" Polanskiana vista attraverso gli occhi di una promettente regista che nel campo horror porta una visione raffinatamente più cupa e innovativa di quanto solitamente riescono a fare i compagni maschi. Sarà che guardo un numero illimitato di film, ma gli horror capaci di sorprendermi non negativamente sono gemme rare.
La grande metafora dell'elaborazione del lutto in questo caso viene vinta e rinchiusa in un piccolo angolo di noi stessi (la cantina). Poteva anche finire nel modo opposto, in maniera più crudele e feroce (come quando si vede "lei" alla finestra nel notiziario della strage del compleanno). Entrambi i finali sono validi e non avrebbero abbassato il mio voto tutto meritato.