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CYCLONE regia di René Cardona Jr.

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andrea90     7½ / 10  17/08/2021 23:14:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Crudo ed essenzialistico film del Re del Trash del cinema Messicano Renè Cardona Jr, con un cast composto da una parte da divi Hollywoodiani mancati e in declino ( Lionel Stander, il grande Arthur Kennedy e la stagionata ,ma ancora appetibilissima Carroll Baker) e dal'altra dal Gotha del cinema messicano dell'epoca in cui spiccano i fedelissimi attori feticcio del regista, Hugo Stiglitz ( oggi il piu' ricco produttore cinematografico di tutto il Messico) e il pompatissimo belloccio Andrès Garcia ( il Fabio Testi dei poveri per farvela capire, che oggi vive di ricordi in un castello fittizio nei pressi di Città del Messico) ,senza dimenticare lo scaltro e navigato Mario Almada (sorta di Clint Eastwood messicano ad essere molto, ma molto generosi) e il legnosissimo Milton Rodriguez.
Tutti nomi questi che vi diranno poco o nulla ,ma che non sono estranei a chi come me ha avuto la (s)fortuna di incorrere in altre opere di questo mestierante del cinema messicano, che ha spesso affrontato nella sua filmografia storie umane, al limite della sopravvivenza in una natura ostile.

La storia in questione ,riguarda un gruppo di turisti che dopo un devastante Tornado ( il "Cyclone" del titolo) si ritrovano dispersi in mezzo al mare, a bordo di una precaria imbarcazione di legno e si vedono costretti a soccorrere i superstiti di un volo aereo precipitato durante la medesima tempesta: la scarsità di acqua e viveri si farà presto sentire e avrà come conseguenza prima l'uccisione di un cane ( che molti dicono vera , ma a me e' sembrata finta , almeno lo spero) fino al cannibalismo vero e proprio.
In pochissimi ce la faranno in un finale amaro e a tratti spiazzante.

Dunque piu' che un film sul "Cyclone", si tratta di un film sulle CONSEGUENZE del Cyclone che ha il merito di saper creare nella seconda parte una crescente sensazione di angoscia accompagnata da una atmosfera davvero pesante in cui ogni ora che passa sembra portare verso l'oblio totale.
Quindi grande merito va riconosciuto al regista, qui forse alle prese col suo miglior film ,anche se per apprezzarlo appieno e' necessario vedere La International Version di quasi 2 ore ( reperibile solo nell'ottima Special Edition del dvd Noshame, ormai introvabile) piuttosto che la scarsa e ipertagliata versione italiana.