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HANNIBAL regia di Ridley Scott

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JOKER1926     6 / 10  02/10/2012 01:49:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Hannibal" è, tecnicamente parlando, il sequel di un film celebre, cioè parliamo de "Il silenzio degli innocenti".
Il personaggio base, lo era stato anche nel primo, è un killer selvaggio, Hannibal Lecter, interpretato logicamente da un perfetto Anthony Hopkins.
"Hannibal" e "Il silenzio degli innocenti", presi in una lettura cinematografica analitica, risultano, sotto certuni aspetti, diversi. Ma , oltretutto, si ha la sensazione che queste due produzioni devono essere amate "simultaneamente", ovvero è difficile che al pubblico piaccia il primo e non il secondo, o il secondo e non il primo. Entrambi i film hanno lo stesso alone malato e gli stessi personaggi, fra le stesse dinamiche di narrazione. Chi vede il primo film (e lo apprezza) lo farà anche per il secondo.
Ma, alle volte, si estranea dalla massa spettatrice il critico, sincero ed onesto, che di questi film thriller a sfondo pseudo psicologico/filosofico/poliziesco proprio ne vorrebbe fare a meno.
"Hannibal" oltre una mastodontica confezione tecnica (siamo a strati elevatissimi) sembra vacillare senza pietà sul lato della storia, confusionaria, megalomane e apparentemente fine.
Però procediamo con ordine…
La fotografia che accerchia una Firenze spettrale e gotica è un qualcosa di esclusivo, di sublime. Le ambientazioni, le atmosfere, il sonoro donano un "marciume" visivo e sensitivo di primissimo livello.
Valutando a livello di tecnica cinematografica , e dunque parzialmente il prodotto di Scott c'è da applaudire, veramente.
Ma allungando la critica all'apparato narrativo, beh, lì qualcosa si sviluppa in modo poco ortodosso.
Anzitutto dietro una storia impegnativa e forzata si cela troppo sadismo degno, dopotutto, di ogni rispettabile film di nicchia. Ricordiamo, tuttavia, che "Hannibal" è una produzione commerciale. Quindi va bene la violenza ma, giunti ad un punto, alcune cose non sono più accettabili, o perlomeno, fanno smarrire la classe e la finezza che il film aveva acquisito. Persino per il cultore del genere assistere ad alcune scene fa effettivamente poco bene, insomma manca la predisposizione mentale.
La sceneggiatura adoperata dalla regia è promettente solo per quanto concerne le caratteristiche di alcuni personaggi, altri sono smodatamente forzati, tipo l'uomo sfigurato.
I fili narrativi si incespicano in passaggi troppo affrettati e un po' banali. Le maggiori critiche si riscontrano sempre più verso la fine e, per l'appunto, l'epilogo sdolcinato ed inutile del prodotto è un'altra batosta.

"Hannibal" fa certamente il suo effetto, ma lo deve alla sua farcitura tecnica. Quanto al resto gode di una sopravvalutazione generale non di poco conto.