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GIOVANE E INNOCENTE regia di Alfred Hitchcock

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amterme63     7½ / 10  14/09/2008 14:12:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Altro piccolo gioiello del periodo inglese di Hitchcock. Qui il grande regista dimostra di avere ormai la completa padronanza delle tecniche di creazione di suspence e di sapere anche come gestirle, senza prendersi troppo sul serio. Riesce a inventare un misto di giallo, emozione amorosa e comicità che è una specie di marchio di fabbrica inimitabile, supportato da una tecnica cinematografica di prim’ordine.
Come suo solito punta tutto sull’identificazione dello spettatore con un personaggio principale e fa in modo che ci si appassioni intensamente alle sue vicissitudini. La vicenda quindi è orchestrata per “mettere alla prova” il protagonista e far palpitare il pubblico; chissefrega se le vicende rappresentate sono a volte inverosimili o piene di coincidenze, tanto più che Hitchcock è il primo a prendersi in giro, visto che riempie la scena con personaggi al limite della satira e con situazioni di tipico humor britannico. L’importante è quindi divertire, appassionare, preoccupare e poi soddisfare lo spettatore. In quest’ottica possono rientrare legittimamente tutti gli stereotipi e le mode dell’epoca: personaggi belli, di pudiche e oneste maniere, dotati di savoir fair e sangue freddo; donne emancipate e d’iniziativa (di moda negli anni ’30); lieto fine. L’unico aspetto che non riesce bene a Hitchcock è quello sentimentale: gli attori recitano benissimo nelle scene di movimento, ma non riescono a esprimersi al meglio quando devono dimostrare emotività sentimentale, almeno in questo film.
Comunque, anche in questo caso Hitchcock non rinuncia al suo impegno a favore della presunta innocenza di qualsiasi persona venga accusata, lottando quindi contro la pigrizia mentale e l’esigenza dell’opinione pubblica di aver subito il colpevole a tutti i costi. Fin dall’inizio si sa che il protagonista è innocente e quindi tifiamo per lui e ce la prendiamo con la polizia, con tutti che lo credono per forza colpevole! Meno male che è una persona scaltra, abile, fortunata nonché di belle maniere. Riesce a farla franca e a guadagnare la fiducia nientepopodimeno che della figlia del capo della polizia. Non c’è che dire, più ruffiana e inverosimile non potrebbe essere la storia. Le loro peripezie avventurose e emozionanti sono inframezzate da scenette satiriche dove si prendono in giro i poliziotti, i rozzi inglesi di campagna, i modi forbiti della middle class. Naturalmente sboccia l’amore fra i bei e bravi protagonisti, mentre la fortuna gli assiste portandoli proprio nelle braccia del vero assassino, esattamente in extremis e quasi per caso.
Ma si sa, l’importante è divertire e Hitchcock ci riesce in pieno. Le tecniche di ripresa fanno ancora scuola tutt’oggi. Famosissima è la scena in cui un piano sequenza degno di Orson Welles parte in panoramica su di una sala di ballo per poi scendere in direzione dell’orchestra e finire per zoomare sugli occhi dell’assassino: tutto in una ripresa. Fu fatto grazie a una grossa gru, ma tutto è così liscio e naturale che non ce ne accorgiamo per niente. Comincia così il duello a distanza fra i due grandi registi, con Hitchcock che dimostra di avere già acquisito le tecniche che Welles diffonderà in tutto il mondo.