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GIOVANE E INNOCENTE regia di Alfred Hitchcock

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Godbluff2     7½ / 10  05/05/2022 19:09:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo due film decisamente più cupi rispetto ai suoi tipici standard quali erano stati "Secret Agent" e soprattutto "Sabotaggio", Hitchcock torna ad atmosfere più leggere; molto più leggere. Quasi a liberarsi dalle scorie (delle critiche ricevute per troppa "cattiveria") dei titoli precedenti qui il maestro inglese mette in piedi un film di una brillante e assoluta leggerezza, di una semplicità narrativa che può essere anche considerata banale ma girata con tale classe da risultare gustosamente piacevole dall'inizio fino a 20 secondi prima della fine (escludendo il classico frettoloso lieto fine forzato allo zucchero, preceduto però da momenti di così grande cinema che tutto è comunque perdonato).
"Young and Innocent" punta sul classico tema dell'innocente ingiustamente accusato, sulla cecità degli accusatori (e sulla grossolana e frettolosa semplicità di giudizio delle forze dell'ordine) e i pregiudizi, mantenendo un ritmo vivace, con tanta ironia gustosa e leggerezza nei dialoghi e nelle scene, concentrandosi poi in particolare sul rapporto romantico che nasce presto tra i due giovani protagonisti, mantenendosi brillante e disimpegnato senza diventare sdolcinato; la leggerezza del film sembra dipendere del tutto proprio dalla gioventù dei due protagonisti (Nova Pilbeam, che tre anni prima interpretò la bambina di "The Man Who Knew Too Much" qui aveva appena 17 anni), e sono loro, i ragazzi, quelli che si rimboccheranno le maniche per risolvere le cose, contro l'ottusità degli adulti borghesi (specifico perché l'unico personaggio adulto che è loro alleato è un senzatetto, personaggio più puro e in qualche modo più libero) e delle forze dell'ordine. Certi scambi di battuta tra i due durante le classiche scene in macchina di Hitchcock, riprese ferme e frontali che sono un momento di gran sfogo per dialoghi di gustosissima ironia, sono davvero riusciti.
Il film poteva restare così, ma nel finale, grazie ai maggiori mezzi tecnici dei nuovi studios nei quali furono portate a termine le riprese, ecco la zampata del Genio: quel lungo, complesso carrello con gru che parte dal campo lungo della sala da ballo e lentamente, inesorabilmente, stringe fino al particolare degli occhi del vero colpevole, segnato dal tic, in un piano sequenza di straordinaria potenza espressiva; il gioco intimo di Hitchcock con lo spettatore (una rivelazione solo per noi, non per i personaggi del film, questo è il maestro della suspense) qui raggiunge una delle sue vette sia formali che narrative, laddove il virtuosismo della forma è completamente al servizio del meccanismo narrativo del film, ricollegando il tutto a quel tic già sapientemente mostrato allo spettatore fin dal prologo. Tutto perfetto. E dopo aver giocato con lo spettatore, Hitchcock gioca con il colpevole, perché nella scena successiva è la sua soggettiva ad essere determinante, con la cinepresa che stringe sulle persone che capisce potrebbero incastrarlo. Giochi di sguardi, sguardi della macchina da presa. E poi, giunti al climax finale, il movimento del carrello precedente al contrario, dal primissimo piano dell'uomo fino a tornare ad un campo lungo, inquadrando dalla distanza la disfatta del colpevole. Questa parte di "Young and Innocent" nobilita straordinariamente un film che sarebbe stato solo "molto piacevole" e lo trasforma in un bel film con tutti i crismi. Un saggio di bravura tecnico-narrativa, la stessa che verrà messa in scena 9 anni dopo con lo stesso schema in "Notorious" in una delle sequenze più celebri del film.
La band jazz nella quale suona il colpevole comunque vince il premio per "band più razzista dell'anno" grazie, bravi tutti, applausi.
Da ricordare anche la scena dello sprofondamento della macchina nella miniera e, nella parte più brillante e leggera del film, la riuscitissima sequenza della festa di compleanno. Bel film che conferma l'ispirazione florida di Hitchcock negli ultimi anni del suo periodo inglese.