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PARANORMAL STORIES regia di Andrea Gagliardi, Tommaso Agnese, Roberto Palma, Stefano Prolli, Omar Protani, Marco Farina

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albert74     3½ / 10  25/03/2015 00:57:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il film è strutturato in 5 episodi introdotti da un "prologo" che si conclude con un epilogo finale.
nel primo episodio dei giovani si ritrovano a casa del padre di uno di loro, dopo aver assistito al funerale dell'uomo. L'episodio è piuttosto scontato e recitato da cani.
alla fine il figlio di questo signore, dopo aver trovato una sorta di diario, finisce per uccidere gli amici. L'episodio (per fortuna) è breve e totalmente privo di tensione e di atmosfera.
Quello seguente vede un ragazzo chattare con un suo caro amico che però era morto poche ore prima. quando se ne rende conto il ragazzo si uccide. mah. originalità zero.
il terzo episodio vede protagonista una medium che inganna la gente fingendo di parlare con i morti. Finirà essa stessa per essere preda - credo - degli spiriti che ha evocato: episodio ingarbugliato, breve e - ovviamente - recitato malissimo.
il quarto episodio, ambientato in un paesino, ha come protagonista un bambino escluso da tutti che prova una sincera amicizia solo per una bambina che in parte ricambia. GEloso dopo averla vista parlare con un ragazzo del paese, il bambino la uccide e poi muore lungo la spiaggia di un laghetto in cui aveva creato, con dei sassi, un cuore e una freccia.
episodio che poteva essere interessante ma dalla pessima regia, e recitato nella media degli altri episodi.
l'ultima parte del film vede delle ragazze recarsi in un hotel e - durante il tragitto investire un uomo che poi si scoprirà essere il figlio dell'albergatore.
lo spirito inquieto del giovane si vendicherà uccidendo, una dopo l'altra le tre ragazze.
Episodio che si ispira, più o meno direttamente , al film horror americano "so cosa hai fatto". Già quello non era il massimo ma qui raggiungiamo veramente livelli molto mediocri.
concludendo: episodi più o meno mediocri, recitati mali, con scarsi apporti di regia, mancanza totale di atmosfera, di tensione e piattezza totale delle ambientazioni.
Malgrado la grande ricchezza del panorama artistico italiano (castelli, borghi medievali, laghetti) che dovrebbe ispirare film fantastici e scenari da incubo, non ci si riesce a risollevare da una piattezza totale nel campo horror.
A parte qualche interessante esperimento (radice quadrata di tre, dies irae, e altre produzioni, alcune girate in marilenghe, lingua friulana!), negli ultmii 15 anni veleggiamo in un mare di mediocrità.
Avessero almeno il buon gusto di doppiare gli attori, visto che la recitazione è pessima.