elio91 8 / 10 21/04/2010 12:49:05 » Rispondi Dopo qualche prova minore,torna l'Hitchcock maestro dell'intreccio e della psicologia in un thriller avvincente. L'idea del delitto per delitto è intrigante e,diciamoci la verità,quanti di noi non hanno desiderato la morte dell'ex moglie del tennista protagonista dopo aver visto quanto è odiosa? Sta di fatto che il confine tra pensiero/azione viene superato in maniera involontaria e questo porterà solo guai al tennista... Ed è quasi sempre il Caso a guidare tutta la vicenda,mai i personaggi. Perfino nel finale a sbrogliare la situazione non sarà un intervento di una persona ma di una casualità. Questo per rimarcare che la situazione che avviene nel film può accadere a chiunque:basta un semplice contatto fisico,un dialogo ingenuo e per sempre la vita di due persone può intrecciarsi per sempre come dei binari (per restare nell'ambito del treno,fondamentale),come ricorda la voce narrante all'inizio. E come il regista,divertendosi,ci fa notare attraverso gesti ripetuti che rischiano di portare ad una situazione simile a quella di tutto il film (sul treno,quando due piedi si toccano per sbaglio e un dialogo ingenuo è l'inizio di tutto). Certo,non è cosa di tutti i giorni incontrare uno psicopatico come quello della storia,magnifica e inquietante interpretazione di Robert Walker. Hitchcock regala i suoi tocchi da maestro: Walker inquadrato sempre da lontano come una presenza inquietante e incombente (fantastica quella tra il pubblico con lui che è l'unico a non vedere la partita). E poi il finale,con la partita di tennis e il fantastico pezzo della giostra. Non è solo un film,potrebbe capitare anche a noi in qualsiasi momento. Hitchcock ci mette in guardia nel migliore dei modi,facendoci stare in tensione.