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L'ALTRO UOMO - DELITTO PER DELITTO regia di Alfred Hitchcock

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     9 / 10  06/06/2005 14:07:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La scena clou che mi è rimasta maggiormente impressa (sono anni che non vedo questo film) è quando la figlia di Hitchcock, Patricia si sente letteralmente "stretta nella morsa" di Robert Walker quando accidentalmente rischia di strangolare una signora ma gli occhi sono tutti verso di lei: "sono io... è a me che pensava quando lo faceva". Il tema del doppio (e del sosia) nel testo sceneggiato da Raymond Chandler e tratto dal romanzo "sconosciuto nel treno" di Patricia Highsmith. Insomma, per la prima volta Hitch realizza un'opera a tre mani, tre assi del giallo lavorano insieme, e il risultato forse risente "leggermente" di un certo ehm vincolo di personalità. Ma è comunque un'opera egregia e sordida, tutta modellata su un tema ricorrente, quello dello scambio di colpe, del rapporto imperativo e rimozionale tra sicario e "cattivo maestro", dell'innegabile misoginia del personaggio di Walker, probabilmente omosessuale (Hitch riprenderà varie volte e sempre in modo piuttosto inquietante l'ambiguità della ragione, come nel Rusk di Frenzy). Colpisce ancor oggi per certe memorabili sequenze (la giostra) e per quel climax repressivo per cui Guy/Farley Granger sembra paradossalmente incapace di liberarsi, a tre anni da "rope (nodo alla gola)".
Ah un'altra curiosità: il sequel più gustoso è stato "getta la mamma dal treno" del 1987 con Danny De Vito, un modo come un altro di ridere di uno script serissimo