Goldust 7½ / 10 22/07/2013 12:16:20 » Rispondi Secondo Hitchcock, col senno di poi, era un film "da non girare".. Io invece dico "meno male che l'ha fatto!". Non rientra di certo tra le sue produzioni migliori eppure è un solido dramma giallo che annovera diversi momenti di grande cinema ( l'inizio tra i vicoli; la scena della confessione; quella della colazione; il primo incontro tra padre Logan e l'ispettore Larrue ) ed una interpretazione gigantesca di Montgomery Clift, che si cala abilmente nei panni di un prete turbato da dubbi e controversie interiori. Molti - anche fra i critici di professione - hanno cercato il punto debole del film, e si è parlato di sceneggiatura prolissa, mancanza d'ironia, eccesso di simbolismo, suspense latente dovuta alla forte connotazione religiosa della trama, che permette poca elasticità d'intenti.
un uomo, a mezzo di una confessione cattolica, ammette al proprio parroco di aver commesso un omicidio: quest'ultimo non può denunciarlo poichè i dettami religiosi non glielo permettono. Lo spettatore non cattolico si domanda perchè il prete rischi la vita per un reato da lui non commesso; lo spettatore cattolico sa già che non lo denuncerà mai.
Tutte osservazioni accettabili ma che a mio parere non depotenziano l'opera. Un errore però c'è, e va ricercato in un personaggio in particolare
e cioè Alma Keller, la moglie di Otto: fin dalla prima inquadratura appare infatti troppo fragile psicologicamente, troppo pura d'animo ( o forse solo giustamente riconoscente a padre Logan ) per poter reggere quel peso morale, ed infatti sarà lei che alla fine tradirà il marito.