Terry Malloy 6½ / 10 14/08/2010 17:17:02 » Rispondi Non è granchè, ma è pur sempre Hitch. (meraviglioso il suo cammeo) Come al solito l'ironica, anzi la tragironica (passatemi il neologismo) analisi dello splendido regista sulla arendtiana "massa indifferente" è al centro di un sostrato filosofico che fa da tappeto a ogni suo film, indipendentemente dalla trama e dal genere. Si intende da subito che lo spionaggio non sia proprio il genere prediletto dal regista, o meglio non più se si pensa a quel capolavoro che è Intrigo Internazionale. Il film fatica a decollare, anzi non decolla proprio. Troppi spostamenti, dei quali molti inutili. scene scollate tra loro (vedi l'inizio) e una misteriosità, nonchè suspance ridotta all'osso. L'unico momento in cui mi sono emozionato è la scena del teatro, in cui ho ritrovato il vecchio introspettivo e spietatamente individualista (Armstrong contro ogni singolo cittadino tedesco) Hitchcock nella sua veste più comoda. I due interpreti sono splendidi, anche se la Andrews ha un'espressione singola che riesce a declinare solamente grazie ai suoi occhioni stupendi. Paul è sempre un mito. Interessante la figura di Gromek, sul quale si dipinge una delle scene più sadiche e macabre dell'intero hitchcockianesimo. Patetica e inutile la figura della donna che vuole espatriare. Tutto sommato sufficit, però è un Hitch spento e privo di verve.