Goldust 7½ / 10 04/12/2019 16:45:20 » Rispondi Dopo il debutto americano ed il successo di "Rebecca" Hitchcock torna un pò a sorpresa nei territori di ambito spionistico già esplorati in patria, confezionando una pellicola di elevata fattura formale ma priva di quel guizzo speciale che la poteva forse elevare al rango dei classici imperdibili del Maestro inglese. Non che manchi qualcosa, ci sono tutti gli elementi soliti già visti ed apprezzati nei lavori precedenti ( il giovane che si impegna alla ricerca della verità, l'ormai celebre Mac Guffin, la suspense dell'ultima parte ) ma un cast con due star di grido nei ruoli principali ed un finale meno smaccatamente pro-interventista avrebbero aiutato ( il film, girato nel '40, ha inevitabili intenti di propaganda ma la sparata finale di McCrea alla radio dove glorifica le qualità del popolo americano non è francamente da Hichcock). Mezzo voto in più per alcune sequenze magistrali come
tutta la sequenza ambientata nel mulino olandese, che è un vero e proprio capolavoro di coordinazione tra spazio e tempo; la tentata uccisione di Haverstock sul campanile della cattedrale di Westminster, dove Hitchcock inizia a sperimentare il senso di vertigine come soluzione cinematografica, che verrà poi sublimata in film successivi come ad esempio "Vertigo"; il faccia a faccia bluff tra Ffolliot e Fisher, dove quest'ultimo non cade nell'imbroglio del finto rapimento della figlia; la sequenza finale dell'inabissamento dell'aereo, resa veramente credibile nella sua forma cinematografica grazie ad un gioco di trasparenti e serbatoi d'acqua. Anche se il passaggio più celebre della pellicola resta forse la fuga dell'assassino in mezzo ad una selva di ombrelli aperti ripresi dall'alto.