Rollo Tommasi 8 / 10 08/01/2015 21:37:51 » Rispondi Originale splatter norvegese, che, se fosse stato firmato da (un grande come) Quentin Tarantino ed avesse esibito un cast di attori americani, magari ambientato nelle nevi dell'Alaska, sarebbe stato additato come un capolavoro, e che invece ha ricevuto un immeritato tiepido riscontro di pubblico.
Commento spoiloso.
Il protagonista assoluto è il candore spietato e gelido della neve, bianca e pura più della polvere di cocaina, oggetto della divertente contesa tra due bande di narcotrafficanti che anima il film: una banda locale capeggiata dal Conte, sofisticato dandy salutista, sempre al limite del collasso nervoso e detentore di una moralità tutta sua, l'altra serba capeggiata dal Papa, che incarna lo stereotipo del vecchio boss mafioso, che conduce una vita sobria e ritirata, ma gestisce gli affari con metodi antiquati, pragmatici e spietati.
In una commedia degli equivoci magistralmente diretta e recitata, un regolamento di conti privato innescato da un padre assetato di vendetta, si trasforma in una carneficina spettacolare ed esilarante, che la sceneggiatura efficace con punte di surrealismo, prese a prestito indubbiamente da altri titoli del genere splatter come Le Iene e Pulp Fiction, valorizza in tutto il suo potenziale, con annessa fotografia.
Finale imperdibile, che rievoca i maestri del Teatro greco (tragedia e commedia).....
Il finale colpisce al cuore del film: i due padri, posseduti dal demone della vendetta, decidono di cessare la spirale di violenza, depongono le armi, ormai placati gli animi ed eliminato il comune nemico; ma il regista regala un altro sletch comico, per ammorbidire i toni della strage: il guidatore di parapendio, simbolo della libertà e della vita, che stava volteggiando sinuoso nei cieli, si schianta di pura sfiga contro lo spazzaneve e muore, incrementando il numero delle lapidi. Un finale con il botto, è proprio il caso di dirlo!