priss 9 / 10 05/06/2006 16:28:56 » Rispondi ricordo la fascinazione e l'orrore bambino di quando lo vidi da adolescente nella sua versione televisiva. l'attesa sospesa e le atmosfere rarefatte, il percorso interiore che porta al rifiuto della realtà e dei precetti religiosi che irragionevolmente questa ci impone, poi il divampare del fuoco, o la sacralità di una seggiola. nel rivederlo oggi, alla danza delle immagini fissatesi tanti anni fa si aggiunge la pienezza della riflessione del regista, i suoi simbolismi, i suoi enigmi raffinati. lento e rigoroso, come l'inverno svedese.