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GIOVANNA LA PAZZA regia di Vicente Aranda

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elio91     5 / 10  07/05/2010 15:12:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Troppo comodo risolvere una figura storica tanto importante raccontando solo gli anni della sua giovinezza a corte,della sua presunta follia senza poi proseguire negli anni (tanti) della sua prigionia.
Troppo comodo non andare fino in fondo,difatti come film storico non è proprio il massimo dell'attendibile proprio perché moltissime cose sono solo abbozzate,mai svolte e raccontate fino in fondo.
In linea di massima la storia deve essere andata proprio come narrata nel film,con una regina innamorata pazza di un uomo donnaiolo che la umiliava in continuazione. E di certo si notano le trame di corte che la volevano pazza per ragion di stato. Ma poi?
Di questo film restano solo i continui rapporti sessuali (troppi) del Re e anche della Regina,ma soprattutto l'interpretazione magistrale della protagonista: Pilar Lòpez de Ayala. Anche la bella fotografia. La Arcuri,meno male,recita pochissimo e mostra tutto.
Il resto si può buttare via.

La vicenda di una delle figure che spesso vengono vergognosamente lasciate da parte dagli storici perché "di poca importanza" è un ammonimento di quello che gli uomini e la Storia possono infangare per il potere.
Giovanna la (non) pazza era una donna che la sanità mentale la perse solo dopo anni di prigionia e di torture,tra l'altro venne buttata in prigione proprio dal padre.
Una cosa veramente squallida e nauseante,il fatto che per avere la reggenza al trono una donna debba essere stata annullata come essere umano.
Torturata per anni,specie quando rifiutava la confessione cattolica che non accettava,il carceriere-aguzzino Ferrer disse che la sottoponeva alla tortura della Cuerda solo perché il padre di Giovanna,Ferdinando,glielo chiedeva.
Rifiutata anche dal figlio dopo la morte di Ferdinando,proprio il figlio la fece rimanere in prigione ma lei non tradì mai la Corona e il figlio,a dimostrazione di una sanità mentale che oggi dovrebbe essergli riconosciuta togliendo o modificando quel nomignolo ignobile che accompagna il suo nome troppo spesso.
Dopo una breve libertà,fu ricacciata in prigione dove morì di stenti,torture e solitudine,come un animale. Solo la morte la liberò dalla sua pazzia,questa volta acquisita certamente ma dopo 50 anni di prigionia e crudeltà.

Un film che avesse sviluppato questo tema avrebbe colto senza ombra di dubbio nel segno.