LukeMC67 8½ / 10 11/06/2014 00:31:18 » Rispondi Gran esordio, di spessore, un autentico pugno allo stomaco. Sebastiano Riso ci getta negli abissi di una Catania irriconoscibile, pasoliniana, piena di "ragazzi di vita" a cui è negata ogni possibilità di redenzione, cupa, notturna o, al contrario, troppo luminosa e accecante. Con mano ferma, sfruttando le straordinarie performances di attori più o meno noti (camei davvero pregevoli di Micaela Ramazzotti, Monica Guerritore, Rosalinda Celentano; per tacere del sublime Pippo Del Bono, straordinario), con un Davide Capone totalmente immedesimato nel tragico protagonista, Riso mette in scena tutta la sofferenza di essere e sentirsi diversi a 14 anni, tutto il drammatico machismo che infesta il nostro Paese, tutta l'ipocrisia di chi fa il moralista di giorno salvo abbandonarsi alle abiezioni più nere di notte ispirandosi a una drammatica storia vera di ordinaria violenza familiare contro un figlio "diverso" e per questo indesiderabile finché non venga "corretto". Pur con qualche virtuosismo di troppo (la straordinaria, ma proprio per questo artificiosa sequenza in soggettiva all'indietro tra i vicoli di Catania per presentarci tutti i personaggi emarginati) e qualche compiacimento melodrammatico, il film si dipana crudissimo e spietato fino al terribile finale, tra caratterizzazioni in alcuni casi davvero indimenticabili, una colonna sonora azzeccatissima, ma soprattutto una fotografia cupa, iperrealista e claustrofobica come da tempo non se ne vedevano. Riso ha talento da vendere e uno stile molto personale, gli auguriamo di raffinarlo e di poter diventare un nuovo Narratore cinematografico con la maiuscola: se il buongiorno (pardon, la cattivanotte) si vede dal mattino... Mezzo punto in più di incoraggiamento: lo merita tutto.