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ENEMY regia di Denis Villeneuve

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     8½ / 10  24/12/2015 20:19:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Peccato non sia stato distribuito in Italia, e più in generale mi sembra un'opera molto sottovalutata, i rimandi alla fine del film sono tra i più disparati, ma viene proprio spontaneo banalmente accostare Kafka, quell'impressione di smarrimento, di angoscia, una lotta fratricida tra uomo vs assurdo; affibbiarlo ad Hitchcock, il doppio rientra nei suoi territori, anche lo scambio dei propri coniugi (rammenta lo scambio della propria vittima 'L'altro uomo'); Lynch simbolismo-surrealismo, coordinate disseminate con dovizia, il ragno (che ha il merito di aggiustare un finale che è apparso telefonatissimo appena i 2 coniugi son saliti in macchina), l'impressione è proprio quella del doppelganger, Gyllenhaal che si parla allo specchio, rispettive mogli dalle generalità analoghe, restano ipotesi sull'indeterminatezza, Villenueve infatti dirotta il film verso il thriller (la Gadon che chiede con sospetto 'com'è andata a scuola?' a sottintendere la veridicità di ciò che vediamo, ossia non è una proiezione di ciò che accade nella testa di Gyllenhaal ma accade realmente), eppure l'ultimo fermo immagine cambia le carte in tavola e lo fa senza dare spiegoni, spiazza lo spettatore lasciandolo arrovellarsi sugli indizi raccolti, opera fredda come di consueto nel cinema di Villenueve, persuasiva ed attraente, parabola del regista sempre più in ascesa.