Cianopanza 7½ / 10 03/03/2021 20:53:13 » Rispondi Non sono uno che guarda i film in maniera razionale. Se un film, come fa questo, va a pizzicare delle corde nella sfera del subconscio e dell'onirico, non mi interessa di andare a ricostruire in maniera razionale cosa effettivamente è accaduto. Si tratta di un film con atmosfere da racconto di Schnitzler (o Eyes wide shut di Kubrik), un thriller psicologico alla Polanski. Leggo tra i commenti riguardo ad una certa "lentezza", non guasta per nulla. Le musiche tengono alta la tensione. Valido
I ragni, per uno che ha una non indifferente aracnofobia come posso essere io, non rappresentano "la tela", ovvero la trappola, ma rappresentano una paura ancestrale, ansiogena. E' difficile non distogliere lo sguardo. E la cosa è abbinata a corpi di donna decisamente attraenti, nella penombra. Un chiaro cortocircuito per l'inconscio. Molti interpretano il film come se il rapporto con la donna o le responsabilità della famiglia fossero la tela del ragno, una trappola in cui il personaggio cade, vuole sfuggire e alla fine ricade. Io invece nel film invece vedo l'eros, la sessualità e il desiderio accostato a qualcosa che genera una fobia irrazionale e antica. Mi sono trovato su piano diverso dalla logica, molto più vicino al sogno... Me lo sono decisamente goduto così, senza trovarci spiegazioni.