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THE SELF DESTRUCTION OF THE ULTIMATE WARRIOR regia di Kevin Dunn

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The Gaunt     5 / 10  17/05/2014 14:14:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il documentario non è nulla di particolare, anzi direi sul bruttarello andante, specie nella versione doppiata in italiano che non si può sentire. In poche parole si sente solo una campana (wwf/wwe) e mai quell'altra (JIm Hellwig/Ultimate Warrior), quindi è un discorso a senso unico. Un po' come quelle dispute tra ex-innanorati che si sono lasciati con parecchio astio.
Ad essere un po' più oggettivi indubbiamente il personaggio di Warrior è cio che la wwf/wwe ha costruito di meglio, dal grandissimo carisma e di forte impatto sul pubblico fin dalle sue epiche entrate sul ring, credo fra le migliori di questo sport entertainement, tanto da sovrastare anche leggende consolidate come Hogan. Ma appena saliva sul ring mostrava tutti i suoi limiti tecnici (diciamo che era una mezza pippa), limitati tuttavia se il suo avversario era un ottimo wrestler capace di guidarlo nel match e specialmente in incontri dove l'intensità emotiva era preponderante rispetto all'aspetto puramente tecnico. Era l'epoca dei palestrati oversize, con fisici più che scultorei e costruiti anche con mezzi illeciti (e sullo scandalo steroidi il documentario glissa). Più che sul documentario in sè, è interessante, magari per i cultori, rivedere i suoi match con Hogan, Macho man e Rick Rude.
Alla luce degli ultimi avvenimenti (introduzione di Warrior alla Hall of Fame della Wwe, la morte stessa di Warrior pochissimi giorni dopo tale introduzione) questo documentario appare perlomeno una nota stonata con qualche punta di ipocrisia.