paul 8 / 10 16/05/2005 01:07:07 » Rispondi Non c'è dubbio che i coreani (o gli orientali in genere) sappiano realizzare film in grado di appassionare una platea internazionale, cosa che noi riuscivamo a fare un ventennio addietro. Bellissima tragedia dal tocco greco ancor più che shakesperiano, più un thriller che un noir, ed una violenza psicologica ancor più forte di quella visiva: gli stomaci deboli si astengano. Quando tutto sembra concludersi in maniera banale e scontata, eccoti un finale che veramente non ci si aspetta e che raramente si è visto nel cinema occidentale degli ultimi anni (specialmente nel genere giallo). Un intreccio davvero congeniato, ed uno stile che, dopo l'altrettanto bellissimo "Two Sisters" non sorprende più. Do "solamente" 8 perchè è un film che difficilmente rivedrei, in virtù proprio di quella violenza psicologica irritante ( anche se vogliamo nel senso positivo del termine). La violenza ironizzata e poetica, anche quella fine a se stessa, la preferisco a questo genere di pellicole. Il motivo quindi è lo stesso per il quale non rileggerei "Edipo re", "La morte della Pizia" oppure non andrei a vedere un film sull'Orestea. Ma le qualità della pellicola non si discutono.