_Hollow_ 9 / 10 23/04/2014 01:53:21 » Rispondi Allora, la regia è classica roba hollywoodiana. Di ricercatezze stilistiche non c'è traccia, l'unico motivo poetico da quel punto di vista son le classiche trovate americane di slow motion su dettagli come gocce e roba simile. Il cast è non indifferente, basti pensare a Dio/Somerset, Depp, Spaventapasseri e tanti altri ... però di media si recita a porco. O almeno, il modo in cui il film è costruito da quell'impressione. Si perché poi la storia narrata va avanti un po' a fatica, fa salire un po' la noia, da l'impressione che il film tenti sempre di decollare senza mai riuscirci. E poi, soprattutto, c'è quel classico "effetto Nolan" di tristezza che pende come una spada di Damocle, quella pesantezza tragica opprimente di cui non si capisce sempre l'utilità (v. film di Batman confrontati ai vecchi di altri registi o ai lavori Marvel). Tra l'altro dev'essere sempre tutto basato sulla stessa storiella d'amore melensa. Due tizi fighi e geniali che si ameranno per sempre bla bla bla.
Questi erano i lati negativi.
Però va detto, la sceneggiatura per molti altri aspetti non può lasciare indifferenti. Innanzitutto, rispolvera temi vecchi (ma mai banali o superati) come quelli legati all'intelligenza artificiale, nanotecnologie, mind uploading, coscienza del sé, transumanesimo eccetera, eccetera. E non è mai un male, visto che da buona fantascienza temi legati all'etica filosofico/scientifica sono sempre attuali, anzi lo saranno probabilmente sempre più. Secondariamente, lo fa appunto su un tema come quello del mind uploading fin'ora poco sfruttato e di nicchia. Potendo essere fatto (e teoricamente la comunità scientifica ne è piuttosto sicura), quali sarebbero le sue ripercussioni? Sarebbe vita? Si trasferirebbe l'originale o si creerebbe una copia? Sarebbe realmente "umano" o nel processo si perderebbe qualcosa (l'anima)? Come rapportare la vita biologica ad una sintetica ed immortale? Con le nostre protesi ecc non siamo già considerabili dei Cyborg?
Insomma un sacco di domande senza risposta, e nessuno ci garantisce che le risposte possano arrivare insieme alla possibilità di applicazione tecnologica. Nel film proprio questo si vede, un interrogativo irrisolto quando la scelta era già stata fatta. La filosofia che non è riuscita a stare dietro alla scienza.
E devo dire che lo fa anche molto bene, infatti sfido a prendere una posizione fino alla fine. Non è certo il caso, ad esempio, di VperVendetta (più fumetto che film), in cui l'ambiguità tra governo fascista e terrorista anarchico si risolve piuttosto in fretta dalla parte di V. Anzi, in Transcendence alla fine è più facile ripudiarli, terroristi e governo. Come viene fatto notare all'inizio del film da Caster "pensano sia un pericolo per l'umanità, ma non si fanno problemi ad uccidere. Non proprio logico"; e fino alla fine rimarranno gli unici ad uccidere e usare violenza. Dall'altra parte, invece, c'è una perdita visibile di quella che noi definiamo "umanità", spaventosa fino al punto di arrivare a preferire quei terroristi ... ma mai violenza, solo "liberazione".
Ma da cosa? Questo è il punto centrale in tutto il film. La vera domanda è "hai coscienza del sé?" E l'unica risposta è "Non è una risposta semplice. Tu ce l'hai?". Come detto sempre da Caster alla conferenza, "Io non voglio cambiare il mondo. Mi accontenterei di capirlo." Penso sia piuttosto centrale, ed è un peccato snobbare il film senza riflettere su questi temi. Stiamo modificando il mondo e noi stessi, qualcosa che ancora non capiamo e conosciamo, in qualcos'altro di altrettanto sconosciuto. Ed è molto, molto pericoloso.
Il finale è molto bello, soprattutto se lo si considera come una risposta, non LA risposta
Innanzitutto non è banale. I "cattivi" vincono. Almeno apparentemente. perché i violenti, governo alleato col terrorismo, distruggono quanto creato. Una cosa che alla fine s'è mostrata essere decisamente più positiva di quanto potesse apparire, una cosa "umana". Caster non s'era perduto nel processo, l'operazione aveva avuto successo. Ma quel suo superamento dei limiti umani ha spaventato chiunque, a voler dimostrare due massime: la prima, ripetuta molte volte durante il film, che "abbiamo sempre paura di ciò che non capiamo." La seconda, di Nietzsche, "Quanto più ci innalziamo, tanto più piccoli sembriamo a quelli che non possono volare. " Ma è solo un'illusione, perché nei film i cattivi perdono sempre, e forse soprattutto perché nella realtà la vita vince sempre. Trova sempre una via. E così quella rete di rame, fatta per creare un'oasi nel caos moderno, riesce a fare da scudo ad una goccia d'acqua (la materia che ha reso possibile la vita sul nostro pianeta) colma di nuova e perfetta vita sintetica; così il destino e il progetto divino si compie, il sacrificio (totalmente "umano") finale non risulta vano e la vita, per quanto non capita e quindi spaventosa, torna a trionfare.
Ovviamente non è detto che debba essere così. La giusta risposta finale potrebbe essere totalmente opposta. Alla fine è un po' il vecchio problema buddhista (conseguimento del Nirvana distaccandosi dalle cose di questo mondo ... un po' come i Jedi di Star Wars, per intenderci), di cui lo stesso buddhismo zen si prende gioco con le sue solite massime: un monaco arriva in un villaggio, vede fiori sul ciglio di una casa e per curiosità si decide ad entrare. Dentro v'è una veglia funebre e amici piangono il morto. Il monaco, all'inizio impassibile, ad un certo punto inizia a sua volta a piangere. Allora una donna, sorpresa, gli chiede: "ma come, proprio lei piange, che dovrebbe essere distaccato da ogni cosa, anche dal dolore umano?" "Infatti è così che sono", risponde il monaco, "ed è proprio per questo che piango."
Trascendenza. Desiderabile o no? Il film ha il grande pregio di porre la domanda e non garantire una risposta (anzi come detto per far riflettere rimane volutamente ambiguo fino alla fine), anche se proprio alla fine sembra protendere per una risposta. Alla fine anche i buddhisti, pur creando massime con molta ironia, rimangono buddhisti. Ma è una loro caratteristica, perché il Buddha stesso disse: "Non credere a nulla, non importa dove l'hai letta o chi l'ha detto, neppure se l'ho detto io, a meno che non sia affine alla tua ragione e al tuo buon senso. Non prendete nessun dogma o libro come infallibile." Penso che lo spirito del film sia lo stesso: l'importante è la domanda. E l'unica cosa che appare certa alla fine è: la violenza, in ogni caso, non è mai dalla parte della giustizia. Un bel messaggio alla fine.
Quindi in conclusione del malloppone (se siete riusciti a leggere tutto siete dei masochisti), un film tecnicamente discreto ma che dietro la propria sufficienza artistica lascia trasparire concetti piuttosto profondi e importanti. Il messaggio c'è eccome, e come ho detto a volte è lampante altre volte più nascosto sotto frasi ricorrenti o dette una sola volta sperando di non passare inosservate (e se l'han fatto complimenti allo spettatore, molto attento e intelligente devo dire). In ogni caso si lascia guardare bene e risulta piacevole e una buona esperienza nonostante un po' di pesantezza e noia.
Certo, se questi ultimi due fattori fossero stati avvertibili ma controbilanciati, oltre dal messaggio, anche dal valore artistico allora sarebbe stato un 10 ... ma saremmo a parlare di "Stalker".
peter-ray 23/04/2014 15:40:05 » Rispondi In linea di massima sono d'accordo su quasi tutto quello che hai scritto, ma alcuni aspetti che evidenzi li considero più difetti che pregi, e il 9, obiettivamente parlando, non ha alcuna coerenza con quanto hai scritto.
Lo interpreto come un voto di incoraggiamento, deducendone che sei uno di quelli abbastanza preparato in materia ;)
_Hollow_ 24/04/2014 02:27:16 » Rispondi Il voto è sicuramente d'incoraggiamento, però non avrei dato meno di 7 e 1/2. Più che altro diciamo che non è stato una media matematica ma un voto soggettivo. Come ho detto non è affatto un capolavoro, però bisogna dire che è incentrato su un bel tema e lo tratta molto bene. Ho dovuto alzare il voto mentre scrivevo il commento perché non potevo dare troppo di meno ad un film che m'ha dato talmente tanto di cui parlare ... e non ho nemmeno parlato di tutto, perché volendo analizzare tutto alla perfezione allora, come ha fatto notare pure BlueBlaster nel suo commento, bisognerebbe fare attenzione anche a certi richiami religiosi e biblici e non avrei più finito di scrivere.
BlueBlaster 23/04/2014 02:16:53 » Rispondi ho letto tutto e non perché sono masochista ma perché è l'unico commento intelligente fatto al film...tutti a valutare il film dal punto di vista dell'intrattenimento ma nessuno che si sia soffermato a "provare a capire" le filosofie che ci vengono servite nel modo più chiaro possibile! Certo non è un film per tutti ma se guardiamo bene i concetti espressi li capisce anche un "profano" di scienze o singolarità. Ottimo il tuo commento, lo condivido appieno.
_Hollow_ 23/04/2014 04:40:44 » Rispondi Grazie, anch'io ho letto il tuo e m'era piaciuto; anzi è grazie anche a commenti un po' più positivi rispetto alla media che alla fine mi son deciso di vederlo al cinema. Forse ho effettivamente un po' esagerato nel voto ma come hai visto m'ha interessato nel succo, lasciando stare la semplice estetica ... è stato un po' una ventata di aria fresca rispetto ai soliti film di genere. Infatti non son riuscito a resistere di guardarmi appena tornato a casa il 2° Ghost in the Shell e se non l'hai visto te lo consiglio.
francescog91 09/08/2014 05:29:24 » Rispondi Complimenti per il tuo commento. Anche se non concordo con il voto, quello che hai detto è semplicemente l'insieme delle domande, dei dubbi e dei concetti filosofici che sono dietro questo film. Ottimo.
Sul voto ti do ragione, può benissimo darsi che sia gonfiato rispetto al reale valore del film. Non l'ho fatto di proposito per aumentare la media, il fatto è che ero partito per dare un voto molto più contenuto e fare un commento molto più conciso, ma scrivendo e riflettendo su quello che avevo appena visto è saltata fuori tutta 'sta roba. E a quel punto, per un film che aveva reso possibile tutti quegli spunti, il voto che volevo dare sarebbe stato troppo basso. Forse poi ho esagerato dal lato opposto ma sul momento ho deciso così ...