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MILDRED PIERCE regia di Todd Haynes

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     8 / 10  28/03/2014 12:45:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Solidissima miniserie targata HBO, canale che rappresenta una garanzia di qualità, stavolta il soggetto lo pescano da un romanzo di James M. Cain, che da quel che ho letto non è mai stato un fine ispezionatore dei rapporti umani, ha sempre amato mettere in scena il noir classico, e infatti il cinema ha saputo attingere a piene mani dal suo repertorio. 'Il Postino suona sempre due volte' o 'La Morte paga doppio' siamo sempre dinanzi ad un deus ex machina adulterino burattinato dalla donna tramite l'eros per sbarazzarsi del marito, in 'Serenata' si è sforzato di fare un tributo alla madre cantante d'opera, anche lì testo dalla prominente atmosfera erotica, 'Mildred Pierce' contiene tutti gli ingredienti del suo scritto, orbitanti attorno al nucleo madre-figlia, partendo dal clima di grande depressione, alla esperienza musicofila esibita con la scalata di Veda nel mondo della musica, all'eros con Mildred che trova quasi come valvola di sfogo il rapporto con Monty, sullo sfondo di un'impeccabile ricostruzione del periodo. Ciò che ho amato incondizionatamente è la regia di Haynes, lenta, si sofferma sui particolari, prendere anche nella prima puntata quei 40 secondi a seguire lo sconforto di Mildred dietro la vetrina del pub, anche il montaggio non è invadente, non siamo dinanzi a quelle opere che ti mostra un azione attraverso 20 prospettive diverse, è un'inquadratura e basta, il ritmo è lento ed è necessario che lo sia, tutto rivolto al climax tra il rapporto Mildred-Veda, già piccola esibisce quel carattere saputello, poi con

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il legame con la madre si incrina, si palesa ancor di più il complesso edipico. Veda assiste con fare snob all'ascesa della madre nella sua attività di ristorazione. La madre dopo il tragico evento si attacca ancor di più a Veda e inconsciamente cerca di comprarne l'affetto fino a rovinarsi per lei.
È stata superficialmente accusata di essere un'operazione pro Winslet, per fargli far man bassa dei premi, non direi o comunque è il romanzo che ti porta ad allestire un one woman show, il personaggio non è mai sopra le righe, anzi è una donna di temperamento ma ha un carattere riservato e le litigate con Monty o Veda (che sono l'anima della serie) hanno il senso della misura, per creare il clima erotico che piace a Cain si spingono notevolmente sulle scene di nudo, sembra di rivederla in 'The Reader'. La Wood viene fuori solo nelle ultime 2 puntate ma lascia il segno, brava ad immedesimarsi nella gesticolazione del tenore, anche perchè nell'ultima puntata lasciano molto spazio (almeno 4 o 5 volte) ai suoi canti. Ripeto buonissimo prodotto, è il testo che preferisco di Cain anche se è quello meno avvincente, scevro del retrogusto hard boiled presente negli altri, indubbiamente il più umano.