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BORIS - STAGIONE 2 regia di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     7½ / 10  12/08/2014 18:10:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stagione che si apre con lo zoom sull'occhio di Alessandro, citazione non troppo velata ad una nota serie statunitense.... verso l'epilogo della stagione ci sarà spazio anche per il timer con frazionamento in 4 parti dello schermo, questo invece marchio di fabbrica di '24'.
I primi 2 episodi 'La mia Africa' sono oltre che il passaggio di consegne tra la Crescentini e la figlia d'arte Costantini (in Boris e anche nella realtà poi nella 3° ci sarà spazio anche per una comparsata epica della madre), anche l'occasione per sfruttare un paio di battute scorrettissime, sulla soglia del razzismo data la presenza delle comparse senegalesi, luoghi comuni sul calcio e una ignorantissima di Alfredo rivolta ad un senegalese 'l'avete combinata grossa l'11/9" con tanto di ammonimento facciale XD Celebre anche la megalomania di Stanis, che dall'alto del suo ego liquida Kubrick affermando che le pause tra un film e l'altro non erano nient'altro che il meditare sui suoi errori e il tentativo di riaffermarsi cambiando costantemente genere.

È una stagione nella quale tutti i personaggi si smuovono dalla bidimensionalità della prima, una Guzzanti promossa rosicchia giustamente spazio alla collega femminile, ingarbugliata in un triangolo d'amore, Stanis imperterrito baluardo della serie, la crisi di Biascica sul mancato pagamento degli straordinari di aprile, Alessandro forse è l'unico dalla quale ci si aspetta sin dall'origine una sorta di immedesimazione con lo spettatore, mi ricollego a Scrubs, gli manca solo la voce fuori campo e avrebbe le stimmate del JD, e invece si rivela lungo andare un personaggio come un altro, è e resta Ferretti il mattatore e nella 3° se ci fossero ancora dubbi, verranno dissipati completamente.

Comparsate all'ordine del giorno, alcune indovinate, il grande Martellone testimonial della comicità media in Italia, volgarissima, o il gagliardissimo Giorgio Tirabassi nei panni del direttore della fotografia. Merito va anche a Karin nel saper muovere un po le acque in ambito femminile, cliché della romana verace, nella prima stagione va ricordata anche la presenza di Herlitzka, attore sottolineato con l'appellativo di 'maestro', illuminante anche l'altro Guzzanti, Corrado, bramoso di ricoprire il ruolo di Frate Frediani.

Le serie comedy tendono a subire meno i cali nel lungo periodo a meno che non facciano del riciclaggio reiterato di vecchie gag e battutine il punto di forza ma la stagione funziona come sarà anche per la terza, forse un leggero calo, un finale al di sotto delle aspettative ma nulla di compromettente.