elio91 7½ / 10 28/03/2014 18:54:54 » Rispondi Una chiusura che a molti lascerà l'amaro in bocca perché "non spiega" nulla, ma bisogna dire che Life on Mars a differenza di Lost non nasce con l'intento di concentrarsi sul mistero di Sam Tyler e del perché si sia ritrovato dove si trova, quello è più un escamotage narrativo con cui poter affrontare una realtà distante con un tramite per lo spettatore "odierno", che è appunto quel personaggio, Sam Tyler. Però per chi volesse approfondire la questione sul perché e percome Tyler si sia trovato a Manchester negli anni '70, se è in coma, se è morto, se è vivo, se è pazzo, qualunque cosa, si guardi il sequel/spin-off Ashes to ashes (la continuità è già dal titolo, sempre una canzone di Bowie), dove viene spesso nominato e si chiarisce tutto dell'universo narrativo di Life on Mars, che è lo stesso. Vi appare ancora Gene Hunt, personaggio eccezionale e carismatico, fascistone e affascinante. Una seconda stagione che però non colpisce come la prima, proprio perché gli schemi sono gli stessi e anche se la rottura con il passato/presente si fa pressante, comunque ci voleva qualcosa in più per renderlo agli stessi livelli di novità della prima serie. Resta un prodotto di qualità, da vedere.