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THE WALKING DEAD - STAGIONE 3 regia di Frank Darabont, Michelle MacLaren, Gwyneth Horder-Payton, Johan Renck, Ernest Dickerson, Guy Ferland, altri

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The Gaunt     6 / 10  02/08/2015 23:27:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Presenza di spoiler.

La terza stagione la divido schematicamente a metà, con una prima parte dal ritmo veloce, a volte adrenalinico e dalle scelte azzeccate. Il culmine lo raggiunge nella quarta puntata, si tagliano dei rami secchi o almeno mai maturati (T-Dog), muoiono personaggi irritanti come Lori e la morte di quest'ultima paradossalmente è fino ad ora il momento migliore di TWD in assoluto, perchè scatena delle evoluzioni interessanti in alcuni personaggi (Carl e Rick) che rimangono fortemente traumitizzati dall'evento e che influirà, specie in Carl in un indurimento caratteriale che possono dare uno sviluppo imprevedibile nelle stagioni successive.
I difetti di base della serie e anche di questa stagione trovano comunque conferma in una sceneggiatura che non sa dosare bene i tempi della narrazione, alcuni personaggi rimangono privi di spessore o non subiscono alcuna evoluzione. Michonne nè è un esempio lampante: mi sta bene creare un alone di mistero attorno la sua figura e non pretendo nemmeno di saperne vita, morte e miracoli, allo stesso tempo pretendo qualcosa in più di quel grugno stampato in volto nel novanta per cento delle scene che la vede presente. Lo stesso bad guy della stagione, il Governatore, ha una evoluzione che si appiattisce in maniera banale, ma come ho scritto è il difetto di una serie piena di strade lastricate da buone intenzioni ma che molte volte finiscono in vacca. Anche se, in generale, i personaggi sono in fondo stereotipati, non necessariamente è un difetto sulla carta. Il contesto estremo della vicenda in teoria può giocare proprio su una progressiva destrutturazione dello stereotipo stesso, cosa che non avviene con la necessaria incisività.
La seconda parte della stagione poi è deludente. Il confronto tra le due comunità ben preparato tutto sommato nella prima metà diventa un pastone diluito all'inverosimile, segno a mio parere che la sceneggiatura non aveva le capacità di sostenere sedici puntate. La seconda metà è costellata di puntate inutili, ripescaggio di personaggi (Morgan) fini a se stessi. Di quella puntata in particolare (Clear) da ricordare è soltanto la coda finale fantastica, da commedia nera. Aldilà di ulteriori considerazioni, in fondo è una stagione nel complesso migliore della seconda, ma da sufficienza stiracchiata.