LoSpaccone 6½ / 10 03/09/2009 15:13:51 » Rispondi Apprezzabile il tocco poetico di Babenco che trova sfogo nel suggestivo racconto parallelo della realtà e della finzione, la prima degradata e violenta (il carcere), la seconda romantica e eterea (il sogno); il film però ha il suo punto debole proprio in quello che dovrebbe essere il suo punto di forza, e cioè nel suo essere teatrale. L’inaspettata conversione di Molina che da idealista “astratto” (e spia) si fa corrompere dall’idealismo “terreno” del compagno di cella non coinvolge quanto dovrebbe. Il capovolgimento dei ruoli mi è sembrato poco incisivo e non si è creata la giusta tensione emotiva tra i due personaggi. Alla fine ho avuto l’impressione di una messa in scena eccessivamente fredda, nonostante fosse visivamente eccentrica, e che le belle interpretazioni di Hurt e Julia girassero un po’ a vuoto.