Neurotico 8½ / 10 05/07/2014 14:16:53 » Rispondi La prima puntata tra le più drammatiche, intense e commoventi di questa stupenda serie tv, con un finale difficile da dimenticare. Non è difficile innamorarsi di Six feet Under, dei dialoghi volgari, sferzanti, ironici, disillusi, commoventi e dolci tra personaggi caratterizzati benissimo e alle prese con dinamiche interpersonali complesse. E' straordinario inoltre l'approfondimento psicologico con al centro il tema dell'eleborazione del lutto. E' una serie che provoca e usa il sesso e i sogni ad occhi aperti come strumento che penetra le fantasie più recondite dell'animo umano, simbolo di disagi, desideri, debolezze, fragilità e insicurezze. Per adesso è la stagione in cui è più presente il sesso, e per fortuna si vedono le prime effusioni saffiche.
George (James Cromwell) è delizioso quando fa il saccente che sale in cattedra, ed è alle prese con le sue paranoie apocalittiche. Ci sono due belle donzelle come Idalis DeLeón e Mena Suvari, che danno uno scossone sensuale al torpore erotico in cui sembrava essere scesa Six Feet Under, dopo la malinconia e la depressione della terza stagione. Bellissime, come sempre, le musiche.
Frase preferita: "Certo che serbo rancore, sono un essere umano."
La prima puntata è tra le più drammatiche, intense e commoventi di questa stupenda serie tv, con un finale difficile da dimenticare. Memorabile il finale della terza puntata, con la struggente Lucky dei Radiohead a fare da sottofondo al falò attorno al quale si riunisce la famiglia Fisher.
Neurotico 05/07/2014 19:22:08 » Rispondi La prima frase non c'entra niente.