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THE PENNY DREADFUL PICTURE SHOW regia di Nick Everhart, Leigh Scott, Eliza Swenson

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  27/03/2015 10:34:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Due mediometraggi e un corto, più la cornice abitata dalla macabra bambola di carne Penny Dreadful con i suoi due lugubri amichetti, sono gli ingredienti di questa simpatica antologia horror ispirata fin dal titolo ad alcune pubblicazioni letterarie popolari risalenti al XIX secolo.
A rubare la scena ci pensa Eliza Swenson, efficace nel ruolo di padrona di casa con capelli color fucsia e una forte propensione all'omicidio, una creatura tragicomica scissa tra dolcezza e brutalità che non dispiacerebbe a Tim Burton. Ambientazioni, musiche e humor nero ricordano in effetti qualcosa delle opere prodotte dallo scarmigliato regista, mentre Penny ospita presso la sua fatiscente dimora -dotata però di una sala cinematografica di tutto rispetto- una serie di possibili spasimanti regolarmente "eliminati".
Le vicende splatter-romantiche vengono intervallate da proiezioni di altalenante livello introdotte da "The slasher in the box", pochi minuti per un horrorino ben confezionato ma minato dall'esigua durata. Fortunatamente ci si risolleva subito con "The morning after", brillante soprattutto per un montaggio molto particolare in cui la storia della protagonista viene raccontata in flashback. La fluidità narrativa non è sempre perfetta, il tema è abusato, eppure non dispiace per nulla, complice una storia di affrancazione femminile in chiave horror inserita in un contesto storico dai colori pastello sempre affascinante. Non manca poi il sangue, quello che insieme a sesso e droga fa del terzo episodio, ovvero "The Slaughtered house", indubbiamente il migliore per ferocia e per capacità di rivisitare sorprendentemente gli stereotipi inerenti famiglie pazzoidi e redneck cannibali.
Gli omaggi al filone vanno dal Tobe Hooper di "Non aprite quella porta" fino a raggiungere Rob Zombie e la famiglia Firefly, il tutto corroborato da omaggi sparsi e impreziosito dalla presenza di Sid Haig, il quale si autocita in una versione apprezzabilissima e senza make-up di Captain Spaulding.
A rendere il piatto ancor più allettante c'è il mitico Jeffrey "Re-Animator" Combs, altra icona horror nei panni di un paralitico ritardato.
Sicuramente è questo l'episodio che cambia le carte in tavola, facendo passare da un tiepido entusiasmo a uno status decisamente più euforico.