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THE PENNY DREADFUL PICTURE SHOW regia di Nick Everhart, Leigh Scott, Eliza Swenson

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BlueBlaster     6 / 10  27/03/2014 15:05:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Più che una antologia di cortometraggi (come dice la sinossi) si tratta di due episodi principali più le sequenze con Penny che fanno da fil rouge ed un brevissimo episodio all'inizio che si riaggancia con la fine...
Tutto è in chiave farsesca ed ironica, ma lo splatter non manca, ed assistiamo alla rivisitazione di due "classici" della New Horror ossia VAMPIRI MODERNI e FAMIGLIA PSICOPATICA.

Il primo film vede la trasformazione di una giovane donna, dalla fervente ed alcolica vita mondana, essere abbordata da una coppia di vampiri (uomo e donna) fashion...la trama fa leva (e pure da metafora psicologico-sociale)sulle preferenze sessuali al giorno d'oggi, così la giovane si troverà a scegliere/capire il "suo partito" in un tripudio di sangue.
A parte le buone intenzioni della sceneggiatura di utilizzare il vampirismo come mezzo per parlare di ambiguità sessuale e confusione mentale che realmente possono attanagliare una persona (specie se alienata da una vita a base locali alla moda e grandi bevute notturne)...l'episodio di per se risulta abbastanza confuso e non molto accattivante, a parte le due belle protagoniste, nonostante sia infarcito di sangue ed erotismo celato.
Una metafora sullo stile di vita moderno, questi vampiri potrebbero pure rappresentare una generazione che vive di notte e che rappresenta una derivazione/evoluzione della società moderna.

Il secondo episodio è una esplicita citazione a "La casa dei 1000 corpi" e "La casa del Diavolo" di Rob Zombie (e non a caso c'è pure Sid Haig), oltre che a "Non aprite quella porta" ed affini.
Così un gruppo di giovani si va a ficcare a casa della classica famiglia allargata tipicamente Redneck con nonno pazzo, uomini bifolchi ignoranti ed ubriaconi, ragazza incestuosa e ninfomane ecc...
Questo corto è interessante per via dei vari rimescolamenti dei ruoli e della volontà di giocare con gli stereotipi del genere...buoni e cattivi chi sono? Fino alla fine non si capisce e l'ultima scena è un omaggio tanto spudorato a questo sottogenere quanto simpatico!
E' tutto esasperato e macabramente ironico, splatter a volontà, droghe psichedeliche ed un delirio in tutti i sensi...dalla regia/montaggio ai dialoghi isterici.

Senza dubbio le parti più belle del film sono quelle che riguardano Penny Dreadful...una donna infantile vestita come una bambola di ceramica, tanto folle quanto grottescamente sexy, che invita nella sua villa barocca tre ragazzi incontrati su Internet per visionare con loro dei film dell'orrore nel suo inquietante cinema (la platea è composta da bambole di ceramica).
Il suo personaggio è senza tempo e l'incarnazione dell'innocenza che si trasforma in violenza, è simpatico ascoltare i suoi dialoghi bambineschi e vederla alla ricerca del "principe azzurro"...splatter a volontà in una cornice onirica dalla fotografia vintage d'atmosfera.

A conti fatti i due episodi non mi sono piaciuti poi molto perché le regie sono decenti ma non irresistibili, gli attori mediocri, le sceneggiature confuse ecc..
Però nel suo insieme, merito appunto della "dolce" Penny e della sua storia, è stata una visione gradita e relativamente particolare.