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LA ROSA PURPUREA DEL CAIRO regia di Woody Allen

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Ciumi     8½ / 10  23/10/2009 18:45:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Poetico, Allen racconta con levità e passione il desiderio d’illudersi davanti allo schermo, la propensione a infatuarsi del protagonista d’una pellicola, il rifugiarsi dentro una sala cinematografica, lasciare il mondo duro fuori, rivedere più volte la stessa proiezione… finché - solo in un film può accadere - l’eroe esce dallo schermo e fugge con lei; intanto che gli altri “personaggi in cerca d’autore” rimangono a discutere con il pubblico in sala. Sceneggiatura bellissima.
E lei vive, o sta idealizzando, la sua storia d’amore, nel mondo di fuori appena sfiorato, ora ammorbidito. Ma l’attore, ahimè, non è mai come il personaggio che ha interpretato. Continuare ad amare un sogno, o riprovare a credere all’amore di un uomo in carne ed ossa? Le illusioni svaniscono. Ridere, a volte, fa scendere qualche lacrima. Finzione o realtà (cinema nel cinema), quale dei due è più fallace?