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NYMPHOMANIAC - VOLUME 2 regia di Lars von Trier

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Elmatty     8½ / 10  17/02/2015 10:41:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La seconda parte rappresenta la quadratura del cerchio del regista danese.
Le considerazioni sono le stesse che avevo espresso nel commento del Volume 1 ma qui il tutto si arricchisce.
Joe passa dallo stato di vittima della sua ninfomania a padrona di essa, in questo unico modo può espletare i suoi peccati e vincere questa sua personale battaglia.
Alla fine lei si libera dell'enorme peso che si era portata indietro per tutta la sua vita, alla fine lei si sente in pace con se stessa.
Ma:


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Trier con questo finale sembra avere trovato anche una personale quadratura del cerchio.
Forse questa pellicola rappresenta l'ultima di quel ciclo di film dedicate alla depressione in molte delle sue forme (Antichrist, Melancholia e questo Nymphomaniac), il finale ritrova la felicità che Trier forse cercava per se stesso: la forza interiore nel piegarsi ma non spezzarsi, l'accettazione del proprio stato senza l'essere influenzato dalla società, il libero pensiero di poter esprimere le sue idee senza pensare a chi piacciono o meno.
Questo finale rappresenta Trier stesso; lui continuerà a fare e dirigere film come vuole lui e solo lui (si dissocia perfino da questa versione cinematografica tagliata e censurata di Nymphomaniac, costretto dalla produzione pena la non distribuzione del film, pensiero palesemente espresso dalle due righe si scritto che sono la prima cosa che si vede di tutti e due i volumi), fregandosene di critiche e addirittura di premi.
Il regista vuole dire la sua senza l'influenza di nessuno, lui stesso rappresenta il personaggio di Joe.
Trier è sempre Trier nel bene o nel male.
Dobbiamo solo accettarlo per quello che è.