Signor K. 3 / 10 09/12/2014 03:27:52 » Rispondi E il naufragar m'è dolce in questo mare di merd*.
Dopo i primi cinque minuti, nei quali ci sono già una manciata di autocitazioni e il riferimento al paradosso di Zenone contro spazio e moto, avevo già capito che mi sarebbero toccate altre due ore di aria fritta. Infatti, e chissà cosa mi ha spinto a guardarlo, il secondo volume è financo più insopportabile - soprattutto perché più debole per quanto riguarda l'aspetto visivo - del primo (vedi commento). Insomma mi faccio coraggio, raccolgo le forze, osservo la boccetta di Alprazolam, bevo un caffè; poi salta fuori Rublev, l'alpinismo, il sadismo con il ballerino di tip-tap - per venti minuti ho sognato un improvviso e spassosissimo colpo di scena con un balletto di gruppo sulle note di "Town Called Malice"-, la relazione lesbo con una quindicenne, Freud, posate nella fic* posate, il recupero crediti, le riflessioni sulla pedofilia e tante altre cose che ho già rimosso; ci mancava solo di buttarci dentro la zoofilia e gli escrementi (però c'è l'urina), così, per allungarlo di un'altra mezz'ora. Inoltre, un finale più adeguato - cioè scontato e di basso livello - non avrebbe potuto sceglierlo. Va bene così. Questa trilogia sulla depressione mi ha veramente deluso. "Nymphomaniac" è un Trier che voglio scordare. Non si può scrivere una sceneggiatura con gli appunti di filosofia dell'Abbagnano e tenerla insieme con qualche scopata qua e là.
Caro Lars, crogioliamoci nella nostra solitudine e deponiamo la volontà di fare/guardare nuovi film. Con affetto.