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NYMPHOMANIAC - VOLUME 2 regia di Lars von Trier

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Invia una mail all'autore del commento Albertine     6 / 10  18/06/2014 12:20:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Madame Bovary sono io" disse Flaubert, creatore di uno dei caratteri femminili più riusciti della letteratura, nel quale, per quanto distruttivo, ogni donna può riuscire ad identificarsi. Forse in questo caso anche Joe rispecchia il suo creatore con la differenza che in questa caricatura di donna mal riuscita credo che davvero pochi esseri di sesso femminile potrebbero trovare una corrispondenza. Dopo i due ultimi CAPOLAVORI ASSOLUTI "Antichrist" e "Melancholia" Lars Von Trier partorisce questo film complesso, lunghissimo, a tratti incoerente e, a mio parere, pieno di moltissime forzature ed esibizioni gratuite . Ovviamente trattandosi di un grandissimo Autore nel film ci sono anche immagini e musica meravigliose, citazioni colte ed estremamente affascinanti, momenti intensissimi e commoventi, intelligenti ed originali intuizioni, poesia. Un linguaggio cinematografico che mi ha ricordato molto quello di Peter Greenaway. Molte cose però non mi sono piaciute, forse non le ho capite o forse sono troppo lontane da me e da quello che conosco. La sessualità femminile come viene qui rappresentata è molto più simile a quella maschile, e non si capisce esattamente perché a tratti la protagonista parli della sua nimphomania come liberazione, come malattia, come dipendenza, come dolore, come gioia. Mi sembra il risultato della solita deriva senile degli uomini che arrivati ad una certa età vengono ossessionati dal sesso più che una storia di nimphomania. Non ho personalmente gradito la scelta della prima Joe troppo acerba, quasi una bambina, tutte quelle scene di sesso con uomini adulti, grassi, laidi, vecchi mi hanno abbastanza disgustata e fatico a credere che, benché ninfomane, una donna possa arrivare ad avere 10 incontri sessuali al giorno (fatta eccezione per le professioniste). Poi il sado-maso, poi i due uomini di colore, poi la poco credibile svolta criminosa, poi la storia lesbo con una ragazzina che potrebbe essere sua figlia. Insomma troppe semplificazioni, troppe cose forzatamente attaccate insieme ed anche male. Come a volerci fare entrare per forza ogni tipo di gusto ed esperienza sessuale anche in maniera frettolosa e slegata dal personaggio. La fine mi è piaciuta il vecchio porco/casto che prima la rassicura e la accoglie come un padre e poi le si infila nel letto meritava di morire. Nel complesso, per me, dopo tanta attesa, una delusione.
Invia una mail all'autore del commento Albertine  18/06/2014 12:30:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ho sbagliato a selezionare il voto volevo mettere 8