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VACANZE ROMANE regia di William Wyler

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hghgg     7½ / 10  03/01/2016 22:47:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'amore per il romantico ritratto della mia adorata città negli anni '50, la raffinata regia di William Wyler e l'ammirazione e l'affetto che ho per Audrey Hepburn ora e sempre una delle più talentuose e straordinarie attrici di tutti i tempi mi spingono ad aumentare un po' il voto di "Vacanze romane", commedia leggerina e un po' superficiale nella sceneggiatura, non particolarmente piena di inventiva e originalità. Il commento mi è venuto di scriverlo vista la discussione uscita fuori con l'utente Dogdayafternoon che lo ha commentato prima di me :-)

La regia di Wyler e la sua ottima direzione dei due protagonisti in primis rendono la commedia scorrevole e spontanea, Wyler lascia libertà anche all'improvvisazione degli attori che al netto di uno script non stracolmo di scene brillanti e divertenti creano sorrisi e qualche risata con scene inventate da loro (Bocca della Verità) o con gag addirittura corporali che funzionano grazie alla spontaneità grezza e ingenua di una Hepburn al primo ruolo da protagonista, ad appena 24 anni (tipo quando camminando mezza addormentata all'inizio accompagnata da Peck si "schianta" contro una colonna, sembra un personaggio di Anna Marchesini trent'anni prima, mi ha sempre fatto ridere).

Chiarisco che a Wyler attribuisco il merito E-N-O-R-M-E di aver lanciato come prim'attrice Audrey Hepburn donando al cinema una delle sue stelle più brillanti. E quindi ulteriore stima per un regista versatile, capace e brillante come Wyler (sebbene non sia personalmente tra i miei preferiti in assoluto, anche solo tra i suoi contemporanei, gusti miei).

Però dico anche subito che la Hepburn in questo film è si brava perché naturalmente talentuosa e appunto molto spontanea e forte della sua ingenuità e inesperienza che tanto sono servite per questo particolare ruolo però è molto meno brava rispetto a quasi tutte le sue interpretazioni in particolare dal 1960 al 1968 da "Colazione da Tiffany" (film che ha dato il via alla sua maturazione come attrice, non impedendole di continuare a migliorarsi ulteriormente negli anni successivi) in poi. Per me la Hepburn delle fiabe moderne dei primi anni di carriera, già icona di stile e dolcezza, è una brava attrice, la Hepburn che si impone come una delle migliori, sempre per me, attrici di sempre arriva con l'Edwards di "Tiffany" e da lì in poi. Molto più matura, completa e versatile, più espressiva, ugualmente naturale, semplicemente più brava, capace di giocare e sfruttare meglio la sua bellezza e la sua presenza scenica, il suo carisma. Capace di "sporcare" le sue prove in ruoli più complessi e difficili senza mai perdere un briciolo di classe e raffinatezza.

Bellezza e presenza scenica sono comunque elementi già presenti in lei già in questo film e qui nessuno credo possa discutere la cosa. Meravigliosa.

La aiuta l'affiatamento con Wyler (con cui lavorerà ancora due volte, l'ultima nel 1966) e anche quello con Gregory Peck, attore che personalmente non apprezzo eccessivamente e qui non fa eccezione però insomma, non mi andrò adesso a lamentare di Peck, anzi avercene.

La bellissima Roma del 1953 è poi l'altra grande protagonista del film, non semplice sfondo ma cuore pulsante e vivo del film, Via del Corso, Piazza di Spagna, il Tevere, Via dei Cerchi eccetera. Non è una Roma irreale, è una Roma romantica ritratta da una commedia romantica americana ma è comunque la Roma degli anni '50 quindi più vicina alla realtà di quanto non lo sarebbe una simile rappresentazione della città in un film ambientato ai giorni d'oggi, lì si sarebbe fantascienza.

Un film che ha regalato scene davvero iconiche, ormai nell'immaginario collettivo di chiunque e questo non è di poco conto.

Peccato per un'evoluzione debole e qualche momento sfilacciato della sceneggiatura come già detto, in se e per se il succo del film è davvero poca roba e nemmeno sviluppata troppo bene anche se il finale non è nemmeno, per l'epoca, così tragicamente banale.

Assolutamente non un capolavoro, Wyler ha fatto di meglio, Peck pure, la Hepburn non ne parliamo nemmeno, Roma ha avuto momenti di gloria cinematografica superiore (Fellini, Pasolini) però "Vacanze romane" (poi una bella canzone dei Matia Bazar) resta una più che discreta commedia romantica e fiabesca, con dentro l'esordio da protagonista della "mia" attrice per eccellenza, dentro la più bella cornice del Mondo e con una leggerezza e una classe comunque notevoli, oltre a piazzarsi molto in alto in una ipotetica lista dei film più "iconici" nella storia del cinema.

Classico, tra pregi e difetti.
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  04/01/2016 01:29:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
per la Hepburn sfideresti il mondo e qua sotto negli ultimi commenti ne abbiam un esempio lol
Vacanze Romane è e resta una gran bella favola moderna, un'opera celeberrima che ha gettato le basi anche per il cinema di genere futuro, trasponendo quel clima disneyano, con i suoi topoi, principessa fanciulla con spirito avventuriero, Peck che incarna quello del personaggio bello un po' tonto ma in fondo buono, un soggetto che diverte estemporaneamente che sa condurre quell'atmosfera fresca ma che non ha propositi ambiziosi e da cui non bisogna cercarne,
Hepburn scommessa vinta talmente tanto da esserne il modello di quegli anni, Wilder nella sua Sabrina (ma anche Arianna), sprizza una innocente vitalità, sarà acerba ma in questo ruolo dannatamente a suo agio e la academy ci vide lungo, biasimabile perchè quell'anno c'era la Kerr ma anche la Gardner nel suo ruolo migliore, però in futuro Audrey oltre che legittimato ha dimostrato quanto le sia stata stretta la singola statuetta per quello che ha dato al cinema.
Nei '60 maturò elevandosi al quadrato, anticipò la Maclaine di Wilder e la Wood nel conferire dignità al ruolo della squillo, sempre visto in maniera un po' sporca al cinema nell'America bigotta di quegli anni, in quanto a me ho ancora delle mancanze nella sua filmografia, desidererei vederla ballare, e la grazia non le mancherebbe, e poi post Tiffany l'ho vista solo nell'omaggio spielberghiano.



hghgg  04/01/2016 08:31:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sarei pronto ad uccidere per il suo onore, se non sapessi che la cose l'avrebbe disgustata XD Però credo comunque di essere stato obbiettivo nel mio giudizio della Hepburn attrice dai, anche nella discussione nel precedente commento al film.

Se sai che con Tiffany si è elevata al quadrato, che è verissimo, allora vedrai dopo. Imperdibile il trittico "Sciarada" "Two for the road" (entrambi capolavori di Stanley Donen, il regista che le ha permesso di esprimersi realmente al meglio di se a mio avviso) e "Wait Until Dark". Ma anche "Children's Hour" proprio in coppia con la Maclaine che veniva da "L'appartamento" e poco dopo avrebbe appunto recitato in "Irma la dolce". La loro prova fianco a fianco seguendo il tuo ragionamento potrebbe quasi esser vista come un "passaggio di consegne" :-)


Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  04/01/2016 14:07:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"The Children's Hour" addirittura insieme le ha messe Wyler, ha osato ma son molto curioso di vedere come si son amalgamate assieme.
Per le attrici di nuova generazione, dagli '80 in su, in chi vedi plasmata quella grazia, quella freschezza, quella naturale innocenza davanti allo schermo? c'è qualcuna che ha raccolto il testimone della Hepburn?
Io un nome ce l'ho, un'attrice di quel temperamento tralasciando versatilità, talento che comunque ci sono ma passano in secondo piano, lascio a te rispondere...
hghgg  11/01/2016 12:51:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rispondo solo ora, riaccendo internet dopo una settimana in cui sono stato fuori. A me non viene in mente nessuno, non come LEI. Il che vuol dire poco comunque.
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  11/01/2016 19:47:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Parafrasando quanto affermò Gyllenhaal un lustro fa, Natalie Portman è l'Audrey Hepburn della nostra generazione, racchiude molte delle sue qualità rispecchiate in epoche diverse, è chiaro che il cinema che ha trovato la Portman è diverso da quello di Wilder o Donen, poiché non ci sono più questi autori in grado di toccare le corde della commedia romantica-favolistica senza ricamarci di zucchero ma confrontandole strettamente sull'indole, sul temperamento trovo molte analogie tra le 2.

p.s tu che sei un fruitore di A.H.S., ma come si fa? XD Paulson, Conroy, Bassett, Bates a secco in 5 stagioni e Lady Gaga premiata all'esordio? dai tempi di Evita non vedevo uno scempio del genere
hghgg  11/01/2016 23:01:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ahahah Natalie. Natalie per me è una DEA, attrice talentuosissima, persona molto intelligente e donna tra le più belle del panorama cinematografico mondiale. Ma è molto diversa, meno aggraziata, se vogliamo più selvaggia, con un tipo diverso di raffinatezza. La adoro ma personalmente non l'ho mai accostata alla Hepburn anche se è l'unica attrice moderna alla quale sono "affezionato" quanto lo sono alla Hepburn.

AHS fa càcare e Lady Gaga versione vampira fatale è una delle cose più esilaranti che mi sia mai capitato di vedere :D