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DOCTOR WHO - STAGIONE 6 regia di Toby Haynes, Jeremy Webb, Richard Clark, Julian Simpson, Peter Hoar, Nick Hurran, altri

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elio91     8½ / 10  27/02/2014 19:39:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ai livelli della quarta serie. Stagione costruita come una lunga cavalcata, ogni episodio (salvo rarissime eccezioni come il gradevole "Night terrors") è collegato agli altri in una trama orizzontale che si dispiega piena di colpi di scena e ribaltamenti clamorosi.
Moffat è questo, prendere o lasciare: paradossi temporali a non finire, humor alle stelle (Hitler nell'armadietto non ha prezzo), nemici ogni volta impressionanti e a loro modo iconici (il Silenzio o Silence che dir si voglia), costruiti in modo tale da essere originalissimi: come gli angeli piangenti che non ti permettono di sbattere le palpebre, questi fanno dimenticare la loro presenza non appena distogli lo sguardo.
Il punto più debole è il comunque divertente "Closing time", interessante "The God complex" con mostro-minotauro e sua relativa solitudine borgesiana, tra questi il mio preferito è "The girl who waited". Anche se bisogna ammettere che un pò tutta la stagione è su livelli alti, divertentissima, con i companion Amy e Rory cui ci si affeziona quasi più del Dottore, un Matt Smith che riesce a far dimenticare, o almeno a sostituire egregiamente, Tennant.
Tra tutti gli episodi moffattiani i primi due sono delle bombe ("The impossibile astronaut, "Day of the moon") quelli di metà stagione divertentissimi ("A good man goes to war", "Let's kill Hitler") e il finale ("The wedding of River Song") chiude il cerchio aprendo nuove prospettive che si protrarranno per un bel pò, compresa la domanda che tutti si sono posti, la domanda sotto gli occhi di tutti e che alla fine, quando viene rivelata, ci lascia un pò a bocca aperta perché non ci avevamo proprio pensato. Eppure...

Segnalo inoltre la presenza di un episodio scritto nientepopodimeno che da Neil Gaiman, "The doctor's wife", a dispetto del titolo un pò telefonato scritto in pieno stile gaimaniano, con tanta carne al fuoco. Esattamente quello che si aspetterebbe da Gaiman, uno dei più interessanti episodi del nuovo Doctor Who.

Infine, da rimarcare la presenza di Alex Kingston nei panni di River Song, personaggio assolutamente affascinante per come è concepito e per lo sviluppo che ha avuto (dalla comparsata nella quarta serie fino alla fine della stagione 6, uno sviluppo davvero notevole).

Insomma, questa è una serie lontana dalla perfezione ma piena di belle cose, difficilmente non diverte e svolge benissimo il suo ruolo di intrattenimento.
I capolavori sono altri, senza dubbio, ma dopo quattro puntate nel torbido di True Detective mi piace tornare sul TARDIS e trovarmi in qualche assurdo posto al di fuori dell'universo dove dei rottami di esseri umani tentano di alimentare un pianeta...