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DOCTOR WHO - STAGIONE 4 regia di James Strong, Graeme Harper, Colin Teague, Euros Lyn, altri

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elio91     8½ / 10  13/02/2014 14:57:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Prima di lasciare spazio a Moffat come Showrunner, Russell T.Davies saluta il Dottore con una quarta serie entusiasmante, di gran lunga la migliore delle 4 e anche della quinta.
Canto del cigno che poi verrà portato avanti con gli episodi speciali a cavallo tra quarta e quinta serie, ultimo (lungo) saluto non solo suo ma anche di David Tennant nei panni del decimo Dottore, ruolo che ha interpretato in maniera a dir poco superba rischiando di diventare il più conosciuto e indimenticabile tra i Dottori...
Ma non è solo questo a rendere la quarta serie la più piacevole tra le prime 4, è l'insieme di episodi mai scadenti uniti ad altri epocali e ad una nuova companion (o vecchia che dir si voglia, visto che già l'avevamo vista in precedenza) che sostituisce parzialmente l'insipida Martha Jones in un rapporto di amicizia ironico e che non trascura i momenti più emozionanti (Catherine Tate è una comica, ma a lei sono riservate le scene più tragiche e significative ed è sempre credibile).

"Adipose industies" come ogni prima puntata non è niente di eccezionale ma è frizzante al punto giusto con il ritrovamento del Dottore e Donna.
"The fires of Pompeii" è da lodare, pieno di atmosfera (riuscita) e una trama come al solito tra il delirio kitsch e un dramma in piena regola combinato alla grande. Da ricordare per una curiosità duplice e molto strana: appare in un ruolo minore Karen Gillan, successivamente scelta da Moffat come compagna dell'undicesimo Dottore; e poi in un ruolo principale Peter Capaldi (che appare anche in Torchwood-Children of Earth), Capaldi che è il dodicesimo Dottore che ancora dobbiamo vedere all'opera nell'ottava stagione.
Gli episodi inseriti nella metà sono di solito i più deboli di Doctor Who e forse anche questi non fanno eccezione, ma sono proprio su altro livello rispetto a quelli terribili della terza e alcuni memorabili (The unicorn and the wasp, Planet of the Ood).
Vi è poi la consueta sfilza di puntate eccezionali una dietro l'altra, e mai come in questo caso definizione è particolarmente azzeccata:
"Silence in the library/Forest of the dead" scritta dal sempre puntuale e memorabile Moffat è con ogni probabilità l'episodio perfetto del Doctor Who: quello che ha in sé tutte le caratteristiche principali che rendono piacevole la serie (il sense of wonder, umorismo british, nemici inquietanti ma invisibili in pieno stile Moffat, viaggi nel tempo vertiginosi, colpi di scena inaspettati).
Come se non bastasse, "Midnight" fa di meglio: è il classico episodio tappabuchi, scritto da Davies prima delle puntate di fine stagione, ed è forse (dico forse) il più bell'episodio di Doctor Who di sempre: effetti speciali ridotti all'osso, location concentrata in uno spazio chiuso e claustrofobico, Dottore senza companion, paura dell'altro senza che l'altro si riveli una minaccia effettiva. Ed è un capolavoro di recitazione. Un vero e proprio trattato di sociologia in miniatura, classica puntata autoconclusiva che dovrebbe vedere chiunque sia scettico nei confronti delle potenzialità di questa serie che è vero, spesso non le sfrutta appieno, ma quando lo fa... (inoltre non rivela nulla di eclatante degli episodi precedenti o successivi, quindi il mio consiglio è di recuperarla subito anche a chi ne ha solo sentito parlare!)

Poi le ultime 3 cartucce: "Turn left", grande uso dell'ucronia, e "The stolen earth/The journey's end" che porta al massimo l'epicità che Davies da sempre tenta (e spesso riesce) a conferire ai finali di stagione, cosa che non gli riuscirà appieno con "The end of time".
Tragico finale per la quarta stagione, per una volta non consolato da un colpo di scena bizzarro sul finale ma solo sulla tristezza di un Dottore che rivela, almeno con l'incarnazione di Tennant, tutto il peso della solitudine sulle spalle e di una canzone che sta per finire. Davies/Tennant hanno detto tutto quello che avevano da dire, è il tempo di chiudere un ciclo del Doctor Who e aprirne un altro a suo modo diverso.
Ma prima ci sono 4 episodi speciali...