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L'ISOLA DI CORALLO regia di John Huston

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steven23     7½ / 10  11/10/2013 20:43:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tralasciando l'orripilante traduzione del titolo (ma dico, si tratta di un nome, lasciatelo semplicemente così) questo "Key Largo" rimanda chiaramente a dodici anni prima, quando Archie Mayo diresse "La foresta pietrificata". Lo schema narrativo è il medesimo, così come ritroviamo uno dei protagonisti, quel Humprey Bogart che qui, però, riveste un ruolo decisamente diverso, direi proprio l'opposto. Cambia, invece, l'ambientazione che passa da stazione di servizio nel deserto a piccolo albergo di un'isola della Florida.
Diciamo subito una cosa, il film è notevole, un dramma costruito quasi interamente nello stesso edificio non è mai facile da realizzare. I rischi sono parecchi, su tutti quello di non avere interpreti adeguati (non è questo il caso) o far precipitare la vicenda in una bolla di staticità. Huston riesce ad evitare (seppur non completamente) anche questo pericolo, regalando alcuni momenti davvero intensi e carichi di tensione.
Però, ecco... mi aspettavo qualcosa di più. Mi ero convinto che fosse superiore al precedente lavoro di Mayo, invece per me non lo è. La regia sì, e si vede (si vedono pure i 12 anni di differenza), ma qui non ho percepito l'incredibile atmosfera che regnava nella famosa stazione di servizio, quella sensazione forte di isolamento dal resto del mondo. La provavo empatia verso i protagonisti, qui non ci sono riuscito del tutto. Per farla breve, diciamo che qualitativamente questo film resta superiore, ma a livello di coinvolgimento premio appunto "La foresta pietrificata".
Sugli interpreti nulla da dire. Bogart, malgrado lo preferisca nel ruolo di villain, ottimo, così come è splendida la prova della Bacall; per non parlare dell'intesa tra i due. Ma gli elogi maggiori spettano, a mio modo di vedere, a Claire Trevor. Interpretazione superlativa, peccato il suo personaggio non avesse un ruolo centrale nella vicenda.