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QUEL MOTEL VICINO ALLA PALUDE regia di Tobe Hooper

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BlueBlaster     4½ / 10  05/06/2013 13:36:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una media così alta ad un film del genere può essere spiegata solo dal nome Tobe Hooper dietro la macchina da presa...gusti son gusti e questo film potrà anche piacere ma non credo così tanto perché di buono non c'è molto!

il regista ricalca tematiche e stile dal più famoso "Non aprite quella porta" e si potrebbe dire che questo sia il secondo capitolo di una trilogia (se si vuole mettere in mezzo "Il tunnel dell'orrore") dedicata alla pazzia del profondo sud degli USA ed al freak, prima che il regista si facesse un certo nome anche ad Hollywood.

Come citato il film ha un plot di base che riguarda un pazzo che gestisce un motel e possiede un coccodrillo affamato di carne umana e non...sto personaggio è probabilmente un veterano impazzito ed i rimandi al precdente film di Hooper sono molti: fotografia verdastra e rossastra, senso di macabro e decadente, protagonisti pazzi, boschi nebbiosi, urla da tutte le parti, un senso di marcio riguardo la società ecc...

Sinceramente l'ho trovato un film molto grottesco e che non incute non solo la minima paura o senso di tensione o disagio ma anzi fa ridere ed è fatto parecchio male.
La recitazione è mediocre (per usare un eufemismo) a parte un Robert Englund in erba che mostra già una certa predisposizione per i ruoli istrionici, la regia è discontinua, il montaggio è di serie C, le musiche ci possono stare (stranianti e acute come nell'altro film) in questo tipo di produzioni...

Da salvare sicuramente qualcosa c'è come le buone atmosfere date dalla fotografia "sporca" e sopratutto dalle location umide e fatiscenti sia negli esterni del bosco-palude sia dagli interni del motel...si può poi apprezzare la discreta quantità di sangue e di omicidi piuttosto d'effetto oltre che un paio di scene di nudo che a quei tempi facevano piacere agli amanti dei b-movie.
Come trucco ed effetti siamo messi male ed infatti il coccodrillo si intravede e basta e quando lo si mostra per bene è palesemente di gomma!

Il film è sicuramente stato progettato come una ennesima critica agli States ed in specie alle zone rurali del sud dove regnano peripatetiche, ubriaconi e pazzi....comunque il film non colpisce il segno come era successo per il precedente cult del regista (che tra l'altro nel finale inserisce una fuga nel bosco quasi identica a "Non aprite quella porta").

Film sopravalutato e molto confuso che si può guardare per un fattore storico ma che difficilmente potrà essere davvero apprezzato, per è stata quasi una tortura guardarlo tutto!