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DETOUR - AUTOSTRADA PER L'INFERNO regia di Edgar G. Ulmer

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ULTRAVIOLENCE78     9 / 10  07/05/2008 10:56:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Straordinaria metafora della vita, la quale ci viene presentata come qualcosa di prestabilito e dominata da forze superiori che ci impediscono di fare ciò che vorremmo. Sì in questo il film è molto kafkiano: il desiderio di Albert è quello di raggiungere la sua donna a Los Angeles (luogo dell'apparire per eccellenza, ma dietro la cui patina tutta specchi e lustrini si cela una realtà di sofferenze e umiliazioni), ma la sua volontà verrà puntualmente frustrata da eventi esterni che muteranno il corso della sua esistenza facendogli imboccare -materialmente e idealmente- strade diverse da quelle desiderate fino a determinare l'annientamento del sè. Albert si troverà a perdere la sua identità ed a vivere la vita di un'altra persona: tutto ciò che gli capita è il frutto di qualcosa imposta dall'alto, da un Destino che si configura quasi come entità astratta onnipresente e onniscente; le proprie scelte e i propri intendimenti non assumono più alcun peso, in quanto non sono essi a determinare il corso della propria esistenza: è la non-volontà che riesce a sopraffare la volontà fino ad annichilirla del tutto. La forza di questo indimenticabilie noir sta proprio in questo: nel trasmettere il senso di impotenza che pervade la vita dell'uomo dall'inizio alla fine.