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L'AMORE BUGIARDO - GONE GIRL regia di David Fincher

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     8 / 10  09/01/2015 18:21:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
È un Fincher più artificioso del solito, opere scrupolosamente misurate come 'Zodiac' lasciano posto ad un romanzo che di per sé accoglie al suo interno delle forzature difficili da integrare nel ritratto d'attualità che vuol farne il regista, frazionando in più strati la narrazione e non limitandosi a farne una semplice trasposizione, infatti Fincher gigioneggia con effetti sonori, con una regia istrionica nel pedinare la trasferta della Pike e nel sottolineare le svolte narrative. Ciò che eleva un comune thriller ad un'opera ben più complessa e ricca di sfumature sociali non è la piega che il giallo prende nella 2° ora ma la disanima sulla società moderna che la narrazione riesce a sviscerare contemporaneamente all'indagine, c'è una realtà di provincia lontana dai riflettori che si ritrova catapultata nei tg nazionali, il cannibalismo mediatico del giornalismo multimediale del nostro secolo (leit motiv che torna frequentemente in questa stagione cinematografica, essendoci già passato col rastrello anche Dan Gilroy) una famiglia medio-borghese che si prefigge nel matrimonio il raggiunto status sociale, sullo sfondo l'attuale America pauperistica di provincia, una crisi che collassa i sogni professionali spostando il peso economico della famiglia sull'altro coniuge, sgarbi sentimentali, schermaglie sulle spese, stress matrimoniale, l'unico barlume di libertà dal cul de sac matrimoniale è l'asportazione della vita altrui.
Ripeto, il dipanamento del giallo è troppo artefatto per ambire ad inglobare il ritratto sociale di cui sopra, alcuni passaggi sono inevitabilmente forzati ma l'ossatura che gli costruisce attorno in qualche modo funziona, da una parte più solido, dal ritmo blando, descrive l'indagine, l'uomo, il dolore, la sopraffazione dei media, dall'altra più sciolto, dal ritmo serrato, sintetico nell'intercalare le tappe di questa fuga illusoria. Flashback nella prima ora un po' tedianti, misurano la graduale decadenza del matrimonio, un antefatto che riteneva necessario evidenziare per legittimare il movente scoperchiato nella 2° ora. Tutto sommato è una trasposizione difficile da fare, in altre mani si sarebbe premuto opportunamente soltanto sul giallo, archiviato tra i tanti thriller erotici anni '80-'90, il che avrebbe funzionato fino a un certo punto, scontentato i palati più fini, a meno che non ti chiami Hitchcock e in effetti la Pike non avrebbe sfigurato tra le sue blonde girls, Fincher invece trova il modo di costruirci le fondamenta attualizzandolo e consegnando un'opera ben più sfaccettata.