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L'AMORE BUGIARDO - GONE GIRL regia di David Fincher

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  19/12/2014 02:06:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ultimo, grandissimo film dell'anno, della stagione cinematografica, uun distillato di alta scuola di cinema che confonde, affascina, e a tratti aliena forse per la forte matrice derivativa del cinema di Fincher stesso (sempre una garanzia cmq) e di altri autori. Ci ho trovato quel radicalismo ambiguo di La guerra dei Roses, di Assassini nati, di La donna chevisse due volte (ah il vecchio Hitch non passa mai di moda) e avrei buttato li per li un 9 se verso l'epilogo il gioco abilissimo non mostrasse un po' la corda. Dal punto di vista del montaggio e' un film fondamentale, bellissimo. E la summa delle rivelazioni su/di Amy resta da antologia, quasi alla stregua dell'Edward Norton di un memorabile film di Spike Lee. Cio' che attrae davvero e' l'impianto narrativo del film, che filtra i media con acredine e feroce populismo, magari davanti a un'orribile caricatura di Oprah Wimpley in una trasmissione trash americana. Parlando di ambiguita' tutto e' il riflesso della Prigione del matrimonio, opposta barriera che si sovrappone tra la guerra dei sessi e la crudelta' calcolatrice della vittima/carnefice Amy (letteralmente splendida Rosmanund Pike, ultima dark-lady). E' anche un film che scardina la borghesia americana buttandola in pasto agli squali, siano essi giornalisti o presentatori tv esaltati e reietti cittadini o predicatori. Un film che proietta un'identita' meschina (Affleck) fino a rovesciarla, e fa della perfezione femminile (apparente) una maschera di perfidia e vendetta. "Mi sembra di essere in una puntata di Law and Order" afferma Affleck. Io invece ci ho trovato tutto il disagio monolitico dei romanzi di Richard Yates riflessi in una dimensione bifronte. Alla fine e' come sentirsi traditi dalla nostra fedelta' di spettatori verso l'uno o l'altro coniuge