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APES REVOLUTION - IL PIANETA DELLE SCIMMIE regia di Matt Reeves

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Dom Cobb     8 / 10  06/09/2015 01:34:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dieci anni sono passati da quando un folto gruppo di scimmie, guidate dal leader Cesare, sono fuggite, e da allora un virus letale ha decimato la popolazione umana a livello mondiale. Ora, un gruppo di superstiti della vecchia San Francisco cerca di rimettere in sesto una diga, nel mezzo del territorio controllato dalle scimmie, in modo da far tornare l'elettricità e rimettersi in contatto con il mondo esterno. Ma la diffidenza reciproca è alta, e rischia di sfociare nella violenza incontrollata al primo passo falso...
Archiviato il primo, quasi riuscito capitolo sulle origini del Pianeta delle Scimmie, il seguito cambia completamente toni, registro e quasi anche il genere: dal dramma su sfondo parascientifico si passa alla fantascienza vera e propria, ma non del genere azione, spari ed esplosioni d'abbondanza e d'avanzo. Eppure, tante cose esso ha in comune con il predecessore.
Proprio come il primo film della saga, questo La nascita del Pianeta delle Scimmie (non rompete, il titolo italiano mi schifa, preferisco la mia personale traduzione), nonostante un setting ben più capace di tentare regia e sceneggiatura verso un aspetto più concentrato sull'azione, sceglie ancora una volta di imboccare la strada intimistica incentrata sui personaggi, i rapporti che intercorrono fra loro e i motivi che li spingono nel loro agire.
Tuttavia, questo sequel va oltre i limiti del precedente capitolo, e stavolta non si limita a seminare gli spunti di riflessione, a suggerire le emozioni che una determinata scena dovrebbe ispirare: quegli spunti li sviluppa, e dannatamente bene,


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quelle emozioni le lascia esprimere al meglio. Questo grazie a una regia ferrea del novellino Matt Reeves (già autore del tanto declamato Cloverfield), che saggiamente ben ripartisce i personaggi in egual modo fra gli umani e le scimmie, creando un film corale che tiene il punto di vista costantemente neutrale, e una sceneggiatura ancora più solida e ben studiata; ma il merito va anche al cast, ancora più ispirato che in precedenza.
Andy Serkis, sfoggiante un'interpretazione potente e d'impatto, è a capo di un gruppo di attori, nascosti al meglio dai prodigi della motion capture qui in uno dei suoi usi migliori, uno più talentuoso dell'altro: si distingue in particolare, il diabolico Toby Kebbel nel ruolo del "cattivo", cui è capace di dare numerose sfumature di sofferenza che vanno oltre la malvagità fine a sé stessa. A fare da contrappeso, una compagnia di umani forse non altrettanto carismatica,


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ma che comunque fa del suo meglio per non deludere le aspettative.
Tutto ciò è supportato dalle suggestive ambientazioni offerte dai boschi della British Columbia, un comparto tecnico sbalorditivo, un ritmo disteso anche nei momenti più movimentati e atmosfere sempre e comunque seriose, cupe, quasi pessimistiche nel modo in cui la vicenda si sviluppa verso un climax e un possibile terzo capitolo quanto mai cupi; al punto che verrebbe da chiedersi se questo sia davvero un blockbuster, vista la sostanziale mancanza d'azione e il totale concentramento sulle emozioni e sulle tematiche.
Forse, la risposta è no, ma questo non fa de La nascita del Pianeta delle Scimmie un brutto film; semmai, lo rende anche migliore, lo fa assurgere da mero popcorn movie a fantascienza vera e propria, quella che fa riflettere sul presente attraverso la visione di un ipotetico futuro. Insomma, non quella fatta di robot, laser, epiche battaglie e roba simile.
In attesa del terzo capitolo, posso dirmi assolutamente soddisfatto.