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MAPS TO THE STARS regia di David Cronenberg

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Invia una mail all'autore del commento pompiere     6 / 10  09/02/2015 11:15:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Debiti. Un sacco di debiti.
E' questa la prima impressione dopo aver visto "Maps to the Stars", ultima fatica del geniale Cronenberg.

Se con "Cosmopolis" l'autore canadese aveva solleticato le mie corde con dialoghi improbabili e forza visiva raccontando di un mondo impazzito e assurdo, quest'ultima opera sembra raccogliere le briciole lasciate sul Sunset Boulevard dal terremoto altmaniano di "Short Cuts" (1993).
Siamo ancora di fronte a una Los Angeles contemporanea dove alcune persone sono concatenate da apparenti casualità. C'è un autista di una limousine, un ambiguo rapporto matrimoniale, qualche cadavere, un suicidio... Cronenberg sembra staccarsi dal quel capolavoro girato più di 20 anni fa per aggiungere asetticità al posto dell'insetticida (ci aveva già provato Paul Thomas Anderson con "Magnolia", e anche lì c'era una tormentata Julianne Moore), ma perde il confronto sullo humour, l'ineluttabilità del destino, la funerea perfezione della coralità di Altman.

Il nuovo corso del regista di "Crash" è imprendibile tecnicamente quanto traballante sul significato, ed è curioso notare come la scena più esplicativa si svolga in bagno mentre una delle star del titolo scoreggia disinvolta.