_Hollow_ 6 / 10 19/05/2014 01:28:53 » Rispondi Godzilla è Godzilla, ovvero "Gojira", come pronunciato da Ken Watanabe; quasi più gorilla (soprattutto di volto) che lucertolone. Decisamente fedele all'originale, alla faccia della versione americana e ridicola del '98. Sputa fuoco e
ammazza M.U.T.O. (mah?); è il re dei mostri e salva San Francisco ammazzando gli insettoni, poi con nonchalance se ne torna in mare senza manco un saluto.
Un po' strano, no? Però parzialmente apprezzabile come idea (fosse solo stata sviluppata un po' meglio ...), visto che il mostro (o kaiju) rappresentativo di un'arma, di un'epoca e di tutti i suoi mali era un'idea già viva nel '54 e riproporlo nel 2014 sarebbe stato parecchio inutile oltre che anacronistico. Invece si è attinto dai film successivi al capolavoro iniziale, e probabilmente è stata una buona scelta. Così se si vuol vedere un film veramente figo e profondo si può mettersi l'anima in pace e (ri)vedere quello del '54 con Shimura, il Watanabe di Ikiru.
L'impressione poi è che sia lento e noioso, dai ritmi castrati, senza apparente motivo. Tutto per una storiella personale di fondo che poteva tranquillamente essere ignorata, perché è la solita banale e ritrita storiella americana fatta di morti e di prescelti, di gente che gli va stranamente tutto bene e farebbe alquanto incazzare la mietitrice di Final Destination.
Professori (che poi sono i padri di Malcolm) che han capito tutto senza sapere 'na sega; gente che ha a che fare con sté robe da 50 anni e ora han bisogno dei padri di Malcolm per capirci qualcosa; il classico Marines degli Stati Uniti inarrestabile.
Di buono c'è, come detto, Godzilla (anche se comparirà si e no 5 minuti, perché vuoi mettere narrare la storia di un Marines di cui non me ne fotte 'na cippa rispetto a far vedere Godzilla?) e la spettacolarità di certe scene, in primis quella da copertina del lancio con i bengala rossi ai piedi:
Insomma si può vedere, è sicuramente migliore di quella ****** del '98, però non aspettatevi chissà che capolavoro e soprattutto fiumi d'adrenalina perché il ritmo è quello che è.