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NYMPHOMANIAC - VOLUME 1 regia di Lars von Trier

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Invia una mail all'autore del commento LukeMC67     9½ / 10  06/04/2014 22:32:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
O si ama, o si odia.
Io lo amo alla follia, questo primo volume dell'ultima fatica di Lars Von Trier.
Sono dispiaciuto per chi si aspettava un hard core più o meno senza senso, cioè per chi ha abboccato all'amo del marketing del Gran Provocatore Danese: la netta divisione in due delle valutazioni fin qui postate dimostrano che Lars Von Trier non è proprio da grande pubblico. E va benissimo così.

Maestro Lars non lesina in beffardaggine e (auto)compiacimento cimentandosi in una dissezione senza anestesia "à la Haneke" di anime e corpi, dileggiandoci (a differenza del collega austriaco) con sontuosi movimenti di camera, primissimi piani, tagli di montaggio in stile Dogma 95 all'interno di un montaggio puramente analogico, una colonna sonora strepitosa (che spazia senza tabù dall'hard rock di testa e coda a Bach), una cura degli effetti audio puntigliosa e creativa fino allo spasimo (che dire dei primi due minuti su fondo nero?...), esperimenti di (computer)grafica, un uso disinvolto degli attori "sfruttati" senza requie né pudori in tutte le loro possibilità espressive e corporee (a chi la palma del più bravo e della più brava? Questo sì che è un compito... hard!!); poi, con la sua proverbiale nonchalance, getta il suo affilato rasoio lercio di umori corporei negli occhi di noi spettatori-guardoni accorsi a lasciarci violentare da lui, ebbri di (perverso) piacere (Hitchcock docet, no?).

Il discorso di Lars Von Trier è profondissimo e parte dai corpi per arrivare alle anime: raramente qualcuno ha avuto il coraggio di esplorare in maniera tanto esplicita la sessualità, l'idea che ci facciamo di essa, i suoi fantasmi, le sue fantasie e le sue pratiche, ma soprattutto cosa può esserci dietro e accanto a comportamenti apparentemente insensati o addirittura bollati moralmente come "disdicevoli" o "inopportuni". Le riflessioni sull'amore, sulla polifonia del sesso, gli arditi parallelismi con la pratica della pesca o con "La caduta della Casa degli Usher" di E.A.Poe, le insostenibili sequenze della morte del padre di Joe (girate in un significativo, stupendo bianco e nero con tanto di citazioni scenografiche della serie tv "The Kingdom"), l'incredibile capitolo dedicato a "H" (una delle scene più grottesche e tragicamente comiche mai girate), sono solo alcune delle pepite che tempestano un collier di diamanti appuntiti, tanto attraenti quanto pericolosi.

E una piccola segnalazione su una parte di dialogo dedicata al sionismo (o meglio all'antisionismo)... un'altra vendetta rivolta a Cannes firmata dal paranoico, depresso, ansiosissimo, psicanalizzato Lars Von Trier che dagli abissi delle sue fobie sa sempre tirar fuori uno specchio che ci riflette senza pietà alcuna. In attesa del secondo volume, che si preannuncia ben più cupo ed estremo di questo (WoW!).

P.S.: Ma perché qui da noi non è stata distribuita anche la versione "hard", cioè originale, magari vietata ai minori di 18 anni!?
Gabriela  07/04/2014 13:20:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La versione completa sarà distribuita a fine 2014.
oh dae-soo  22/05/2014 00:55:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Luke!
Ma poi la seconda parte l'hai vista?
Io ho preferito vedermelo tutto insieme, ringrazio un piccolo cinema di qua che me ne ha dato la possibilità.
Lars è tra i tre più grandi autori viventi.
Ma è così sfacciato a dirci le cose che molti preferiscono massacrarlo per paura credo.
Film meraviglioso.
(e bellissimi primo commento)

Ciao!