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DEVIL'S KNOT - FINO A PROVA CONTRARIA regia di Atom Egoyan

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carsit     7 / 10  16/05/2014 00:48:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Premetto che non conosco Egoyan e il suo stile registico, ed inoltre non posso affermare di aver visto i documentari precedenti a tale film, che trattano il caso dei tre di West Menphis.
Detto questo, l'avvenimento è secondo me agghiacciante e non ci son altri aggettivi per descriverlo.
Egoyan si avvale di una regia molto asettica e fredda, a tratti distaccata e lontana dalle vittime del massacro.
Il risultato è ambivalente: una storia di questa fortissima carica drammatica richiedeva uno stile di regia molto simile a questo, ma allo stesso tempo scarseggia l'empatia verso certi personaggi (soprattutto i tre accusati, che vengono ben interpretati dai rispettivi attori).
Egoyan cerca di dare un taglio molto documentaristico, riuscendoci a lampi.
La parte iniziale è assolutamente ottima, il dramma pulsa di tristezza, si rimane letteralmente scioccati dalle fortissime immagini che lo spettatore è costretto a guardare.
Successivamente il film si adagia su binari più giuridici, risultando anche ripetitivo in alcuni frangenti.
In mezzo a tutto il marasma, bisogna sottolineare alcuni elementi topici della questione.
Innanzitutto è apprezzabile l'idea che viene fatta serpeggiare: nonostante le prove contro i ragazzi siano costruite più sulle apparenze, sul pregiudizio, la cittadina non perde tempo a creare i soliti linciaggi mediatici, dove emerge l'idea che più che trovare il vero colpevole, sia necessario trovare UN colpevole, per dare volto all'orrore inspiegabile.
A questo punto diventano inquietanti alcuni retroscena che il film propone.
Perchè la madre di Aaron (se non m sbaglio) s'è inventata il fatto che era andata ad alcuni riti di stregoneria e satanismo?
Per quale motivo ha mentito?
E perfino il bambino viene costretto a dichiarare eventi inventati di sana pianta, senza un minimo fondamento logico.
CHi è che li ha costretti a fare questo?
Le autorità locali, perchè totalmente incapaci di gestire un dramma di tali proporzioni?
E poi chi è l'uomo nero ritrovato nel bagno delle donne in stato confusionale e che non è più stato rintracciato?

Insomma, il film "volontariamente" inserisce alcuni paradossi e contraddizioni in modo da mettere lo spettatore nella condizione di riflettere, pensare, tornare sui suoi passi...
Ma questo lento circolo alla fine non porta alla risoluzione del caso, semmai ad un aumento dei punti interrogativi.
Conclusione: buon film con tutte le carte in regola per colpire e far riflettere, ma un ritmo molto compassato e dei personaggi poco empatici conducono il film ad un buon prodotto, ma ben lungi dal capolavoro.